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Latina. Sciopero generale, il giorno dopo. I sindacati pontini: «Non tocchiamo le pensioni, ma parliamo di questioni serie». Le critiche dei liberali

In più di 5000, fra lavoratori e pensionati, hanno sfilato per le strade della città a sostegno dello sciopero generale nazionale indetto dalle Segreterie Nazionali dei Sindacati Confederali. I tre sindacati locali della Cgil, Cisl e Uil hanno così ritrovato compattezza e unità per dire no alla controriforma delle pensioni proposta dal Governo Berlusconi. Il corteo si è ritrovato davanti alla Prefettura di Latina dove si è svolto il comizio di chiusura tenuto dai Segretari Generali della CGIL, CISL e UIL di Latina, Mazzariello, Verrengia e Garullo. «Lo sciopero - ha detto Luigi Garullo, Segretario Generale della UIL di Latina, in apertura del comizio - ha registrato un'adesione dell'80%, sia nel settore pubblico che nel privato, con picchi di totalità come nel caso dell' azienda Sagit, dove lo sciopero ha raggiunto il l00 %».
«Non c'è necessità - ha poi proseguito Pasquale Verrengia, Segretario Generale della CISL di Latina - di questa riforma delle pensioni». «Dopo i diversi cambiamenti giunti in passato, il nostro sistema pensionistico è il più equilibrato in Europa. La realtà è che si continua a drammatizzare i problemi del nostro sistema pensionistico perché in realtà si vuole far pagare ai lavoratori l'incapacità del Governo nel determinare una corretta politica di sviluppo e occupazione e di control1o della finanza pubblica. Nel nostro Paese non c'è nessuna emergenza previdenziale, mentre si continuano a nascondere altre emergenze. L'emergenza vera è quella del lavoro nero e abusivo, dove c'è precariato che si riflette di conseguenza sul sociale. Dobbiamo avere l'obiettivo di garantire una pensione dignitosa ai giovani che svolgono i nuovi lavori, mettere in atto una seria progettazione per incentivare l'occupazione estesa anche ai lavoratori anziani».
«La controriforma del Governo - ha detto infine Verrengia - mina il sistema contributivo, vero fiore all'occhiello del nostro sistema previdenziale, stravolge le pensioni di anzianità e rappresenta una vera follia, considerato che per andare in pensione saranno necessari 40 anni di anzianità". Gabriele Mazzariello, Segretario Generale della CGIL di Latina, nel chiudere il comizio, ha tracciato anche le emergenze che vive il territorio pontino ed ha "sfidato l'Amministrazione provinciale di Latina a confrontarsi sulle reali emergenze di questo territorio" "No alle tavole rotonde prive di significato - ha detto ancora Mazzariello - ma sediamoci per un confronto sereno ed aperto riguardo al potenziamento delle infrastrutture dei sistemi di collegamento, dell'edilizia scolastica, delle reali opportunità di occupazione che offre la nostra provincia".
Critiche sulla manifestazione erano venute da Forza Italia («Offensivo che i sindacati protestino proprio oggi, il giorno dell'entrata in vigore della Legge Biagi») e dai Radicali Pontini che hanno anche avanzato qualche dubbio sulla autenticità dei dati dichiarati dagli organizzatori.

Mauro Cascio


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