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Volley. Ancora amarezza in casa Icom. Andrea Zorzi: «La squadra è avvinta in una crisi senza capire bene le ragioni. Manca la grinta, la carica»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Andrea Zorzi, al termine della quarta sconfitta consecutiva
della Icom, in casa col Piacenza. Conosciuto nell'ambiente anche come
"Zorro", è uno dei più grandi giocatori della pallavolo internazionale, uno dei simboli
della pallavolo italiana. Nato a Naole (Venezia) il 29 luglio del 1965 da genitori
toresellani è riuscito a ritagliarsi uno spazio come uno fra più i apprezzati
atleti di questo sport a livello mondiale, tanto che in Giappone (e forse a noi,
dall'Italia, la cosa fa un po' effetto), le ragazzine impazziscono letteralmente
per lui, esattamente come parallelamente in Europa si fa per un calciatore come Beckham.
Come hai visto la Icom? «L'ho vista abbastanza male. Ho visto una squadra abbastanza insicura, con grosse difficoltà
a capire i momenti giusti per uscire dalle situazioni insidiose. Non ho visto carica.
Nel caso specifico Perugia ha giocato bene. Ed anche quando ha avuto il calo di concentrazione
che gli ha fatto alla fine perdere il set, la Icom è andata più che altro all'arrembaggio.
Molducci ha del lavoro da fare. Non è facile uscire da un momento di crisi come questo.
Oltretutto la faccenda si complica per il fatto che alcuni giocatori non sono al massimo della forma».
Possiamo parlare di demotivazione? «No. Il guaio è proprio questo: che è avvinta in una crisi senza
capirne bene le ragioni. I ragazzi erano così contenti ad inizio stagione per le belle prestazioni
e poi si sono trovati a prendere batoste senza capire cosa stesse accadendo».
È una squadra diversa rispetto all'anno scorso? «No, credo faccia parte degli alti e bassi di una squadra
che può attraversare nel corso di un campionato. Credo molto nella potenzialità dei ragazzi.
Speriamo che in futurò possiamo vedere maggior consistenza e continuità».
Francesca Rizzo
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