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Sperlonga. Voce del verbo comunicare. Antonio Di Bella: «La Tv ha perso la sua funzione pedagogica. Il pubblico si forma
con quiz e fiction»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Antonio Di Bella, direttore del TG3, intervenuto
a Sperlonga in occasione del semestre culturale sperlongano per affrontare il
tema della comunicazione. Lei nel corso del dibattito sembrava affermare che attualmente
sono più influenti le fiction che non i notiziari per la creazione dell'opinione pubblica:
questo processo continuerà la sua corsa oppure è destinato ad esaurirsi?
«Il pubblico oramai elabora la propria concezione del mondo attingendo non tanto dal settore
dell'informazione propriamente detta, ma da sceneggiati, quiz, fiction e quant'altro.
Prima uno si formava magari con il Conte di Montecristo (sceneggiato degli anni 60) imparando
cosa fosse ad esempio l'eterna lotta tra il bene e il male: oggi invece uno come si forma?
Con i quiz.
E queste produzioni, alcune volte eccellenti, (come Madre Teresa, il Commissario Montalbano,
Soraya) hanno più impatto, nel lungo periodo, che non questo o quel Tg più o meno schierato
con il governo».
La spettacolarizzazione quindi – che ormai sta investendo anche i Tg non ha più ostacoli?
«Credo che oramai il pendolo stia tornando indietro: negli anni 60 la Tv era poco attenta
ai gusti reali del pubblico, e aveva una funzione più pedagogica che altro. Poi c'è stato
l'inseguimento al telespettatore, di cui siamo testimoni ancora oggi, che si è
esplicato cercando di attirare l'audience con violenza, sesso, soldi e via dicendo. Ma
secondo me abbiamo toccato il fondo, e ora dovrebbe esserci una marcia indietro che non
porterà sicuramente agli eccessi del passato, ma che credo lascerà inalterati quelli del
presente».
Glauco Di Mambro
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