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Sperlonga. Voce del verbo comunicare. Mauro Mazza: «L'obiettivo di un giornalista non è mai l'obiettività, ma la correttezza ed
il rispetto»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Mauro Mazza, direttore del TG2.
Fa un certo effetto sentir dire ad un professionista dell'informazione, soprattutto se
poi è questi è anche direttore di uno dei principali TG italiani, che l'obiettività
non è un traguardo a cui tendere nell'esercitare la professione giornalistica...
«Per chi fa un telegiornale (come per chi scrive su un giornale) l'obiettivo vero non
è l'oggettività ma è l'equilibrio: è il rispetto del telespettatore (o del lettore)
che ogni giorno va conquistato. Il nostro traguardo è fare un telegiornale
rispettoso di chi ci guarda, e perciò della verità».
Lei ha introdotto delle piccole innovazioni, abolendo ad esempio l'ormai storico
mezzobusto: non è che siamo giunti al punto in cui la forma è più importante del contenuto
(che dovrebbe mantenere la preponderanza)?
«No, io ho apportato quest'innovazione perché così i conduttori devono fare a meno del
gobbo! Sono obbligati perciò a comportarsi da veri professionisti, senza leggere
meccanicamente oppure imparare a memoria le notizie e risultando in questo modo
più partecipi e consapevoli di ciò che dicono».
Un'altra innovazione del Tg2 è quella del rullo a scorrimento in sovrimpressione con
le notizie più importanti del giorno: il pubblico è sottoposto ad un insieme di
notizie emesse contemporaneamente da due fonti diverse. Non pensa che così si corra
il rischio di overload per il telespettatore? Troppe notizie diverse insieme non può
significare anche
fruizione distratta, superficiale, poco critica?
«È l'eccesso che fa correre il rischio di cui parlate: ma il rullo, che non va in onda
su tutte le edizioni del Tg2 ma solo su alcune, è semplicemente un servizio in più
che noi offriamo; il rullo contiene le notizie più importanti. Se un telespettatore
guarda il Tg2 anche solo per alcuni secondi, ha già chiari i fatti salienti
della giornata: è ovvio che se resta con noi per tutta la durata del notiziario
ci fa piacere...».
Glauco Di Mambro
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