Parvapolis >> Politica
Latina. Piano Territoriale Paesistico. Luigi Matteoli (Forza Italia): «Tutta questa fretta lascia abbastanza perplessi. È un
argomento delicato»
In occasione della firma del Documento Programmatico di Indirizzo del
“Piano Territoriale Provinciale Generale” redatto dall’Ufficio di Piano
dell’Amministrazione Provinciale, tenutasi il giorno 28 c.m. alla presenza
dell’Assessore Regionale On. Dionisi, del Presidente della Provincia di Latina
Avv. Paride Martella e dell’Assessore provinciale Romolo Del Balzo, si è avuto
conferma che gli uffici regionali alla pianificazione urbanistica hanno
redatto un nuovo Piano Territoriale Paesistico e che lo stesso verrà portato
per l’approvazione in Giunta Regionale nel mese di Dicembre p.v.; erano presenti i
consiglieri provinciali membri della Commissione Pianificazione Territoriale e
delegati di alcuni comuni.
Ci lascia stupiti non solo la celerità con cui questo nuovo P.T.P. è stato redatto
ma principalmente il silenzio degli uffici regionali alle osservazioni che i comuni
hanno presentato al P.T.P. vigente più volte sollecitate da questi non più tardi
di qualche mese fa.
Ci viene da chiederci a chi e perché interessa tanta celerità nel produrre questo
nuovo piano, perché, per una cosa così delicata si dovrebbero interpellare
almeno le amministrazioni competenti territorialmente.
È questo, a mio giudizio, motivo di forti perplessità circa la buona fede dei dirigenti
e/o degli uffici preposti alla redazione del Piano, che lascia adito anche a supporre
un disegno meramente punitivo verso talune amministrazioni che quotidianamente di
scontrano con leggi obsolete e ostative per ogni eventuale forma di sviluppo
della collettività.
Spero altresì, che non ci si venga a dire che la celerità dei lavori ed il mancato
confronto con i comuni e le province è data dalla necessità di tutelare l’ambiente in
generale, le coste, i fiumi, i laghi, l’agricoltura e quant’altro, perché , ed è risaputo,
molti comuni conducono da anni una battaglia per la tutela ed il recupero del territorio
( vi sono in questa provincia comuni che hanno effettuato circa 550 abbattimenti
di manufatti abusivi negli ultimi anni, oltre ad impegni di risorse economiche e
di grandi professionalità tese alla progettazione di riqualificazione urbana e del
paesaggio non solo sotto il profilo urbano ma anche dal punto di vista igienico-sanitario.
C’è sicuramente da essere certi che senza un confronto serio mancheranno le basi
tecnico-scientifiche per una corretta lettura del territorio, della sua evoluzione
avventuta negli ultimi anni, delle rinnovate esigenze economiche e sociali della
gente e degli enti preposti alle amministrazioni locali; in breve, sono sicuro che
il nuovo P.T.P. che è in procinto d’essere trasmesso alla Giunta Regionale presenta
sicuramente delle inesattezze, delle valutazioni empiriche errate, di pericolosissima
superficialità.
Mi viene da supporre che nessun presidente provinciale, nessun assessore provinciale,
nessun consigliere provinciale, nessun sindaco, nessun assessore comunale, e nessun
consigliere comunale dell’intera regione laziale sia stato avvisato, ovvero, che
nessuno degli amministratori abbia potuto prendere visione di una programmazione
meramente vincolistica che oltre a decidere il futuro delle programmazioni urbanistiche
dei singoli enti comunali, penalizza fortemente gli attuali strumenti vigenti.
Le preoccupazioni palesate nei giorni scorsi da alcuni amministratori locali apparse
sulla stampa provinciale possano corrispondere a quanto evidenziato precedentemente,
ovvero, che su tanti comuni della regione lazio ed in particolar modo quelli
pontini, è in procinto di abbattersi una “tegola” che non lascerà scampo e non
darà motivo di possibilità al riordino degli strumenti di pianificazione territoriale.
Credo personalmente che scelte così importanti non possono essere delegate nella
loro completezza alla semplice ed empirica analisi di dirigenti e funzionari,
bensì deve necessariamente essere motivo di confronto serio e scientifico con
gli enti preposti (comuni, province, ecc.) perché la verità è che è veramente
alta la posta in gioco, c’è in ballo il futuro di intere comunità, di interi distretti
territoriali, lo sviluppo dei prossimi decenni dell’intera provincia di Latina.
Credo fermamente che sia la politica di chi amministra a dare gli indirizzi programmatici
di governo del territorio e non altri; mi risulta che nessun comune e nessuna provincia
si sia confrontato con chi in regione è preposto alla redazione di questo nuovo P.T.P. .
Voglio evidenziare che già l’attuale P.T.P. vigente annovera valutazioni a dir poco
inproponibili sotto il profilo tecnico-scientifico le cui ragioni nessuno le ha mai percepite,
ovvero, che sicuramente chi a suo tempo dettò letteralmente le scelte lo faceva
con il solo scopo di precludere la possibilità di crescita economico-sociale ad intere
comunità, in particolar modo quelle rivierasche e costiere.
Rifacendomi a quanto detto all’inizio, circa il Documento Preliminare di Indirizzo
del Piano Territoriale Provinciale Generale redatto dall’ufficio di piano della
provincia di Latina, posso ribadire fermamente che se si dovesse avverare la malaugurata
ipotesi di un’approvazione in Giunta Regionale del nuovo P.T.P. e immediato subentro
delle relative norme di salvaguardia, detto Piano Provinciale risulterebbe ad oggi
già abortito, cancellando definitivamente la sia pur minima forma di autodeterminazione
amministrativa in tema di programmazione territoriale che un’Ente importante come
la Provincia dovrebbe avere, vanificando un serio ed ambizioso programma di
sviluppio turistico-ricettivo, economico-sociale, ambientale-monumentale.
Con questo mi appello a tutto il consiglio Provinciale e all’amministrazione regionale
affinché si creino i presupposti per un serio confronto con gli enti preposti al
fine di rispettare quello per cui i cittadini di questa provincia ci hanno
delegato a rappresentarli, ovvero, a rispettare gli impegni presi con la
gente e le istituzioni».
Mauro Cascio
|