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Sperlonga. Berlusconi mangia i bambini. Ma Peter Schneider perdona gli italiani: «Affidarsi al "mostro" per loro appariva una cosa buona e giusta»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Peter Schneider, a Sperlonga per uno dei sui frequenti viaggi in Italia: la sua fama come scrittore è nota a tutti, ma negli ultimi giorni lei è stato sulle pagine dei giornali per un altro motivo. Claudio Abbado, alla cerimonia dove gli è stato consegnato il Praemium Imperialium per la Musica, a Tokyo, ha tirato fuori un foglietto e ha declamato una frase: quella frase era di Peter Schneider, e recitava più o meno così: «È compatibile che nella parte più antica e nel cuore culturale del continente europeo ci sia un uomo che controlla l'80 per cento dei mezzi di informazione e che per di più quest'uomo sia il primo ministro?». Una frase che riporta un dato oggettivo (anche se per il direttore del Tg2 Mauro Mazza questa non sembra essere una cosa poi molto importante) e che non può non far riflettere: una delle prime conclusioni che si potrebbero trarre è che la democrazia corra dei rischi in Italia. Ma visto che abbiamo la fortuna di parlare con chi questa frase l'ha effettivamente concepita, giriamo la domanda allo stesso Peter Schneider: la democrazia e il pluralismo dell'informazione sono davvero in pericolo nel Belpaese? «No, non lo credo: l'Italia è una vecchia democrazia, ha una tradizione culturale così vasta che sono sicuro che gli Italiani stessi troveranno una soluzione». E dopo una bella risata, Schneider continua così: «Colgo l'occasione di questa chiacchierata per prendere un po' le distanze dal titolo che "la Repubblica" ha inserito sulla mia intervista: io non sono assolutamente per una "intervenzione" europea, perchè dovete risolvere voi stessi, da soli, questo problema». Sante parole; ma secondo lei perché l'Italia, così acculturata come lei la descrive, ha votato per una fazione che non fa certo della cultura il suo punto focale? «Hai centrato il problema: ma purtroppo questa è una domanda alla quale deve rispondere la sinistra, per la quale io ovviamente provo più simpatia. Ma la sinistra ha fatto così tanti sbagli che la maggior parte degli italiani, di normalissimi italiani, ha pensato di provare un'alternativa, si è vista costretta a cambiare anche se il cambiamento magari non era eccessivamente vantaggioso e convincente». Resta comunque il fatto che la situazione italiana non ha eguali nel panorama europeo: proprio per questo la stessa Commissione Europea ha avviato negli ultimi giorni un'indagine nei confronti dell'Italia per verificare che il pluralismo e la libertà d'informazione, pilastri della Costituzione Europea (come anche di quella italiana, del resto) siano effettivamente garantiti. E qui uno Schneider fino a quel momento rilassato e divertito, si fa di colpo serio e si rabbuia: «Questo è un fatto: non stiamo facendo solo discorsi, stiamo prendendo atto di una situazione che c'è, esiste ed è reale. Come hai detto tu la Costituzione Europea dovrebbe proibire che una persona controlli l'80% dei mezzi di informazione e che quella stessa persona sia, a caso, il Presidente del Consiglio. È una cosa impensabile, ed è una cosa seria: non dico che la democrazia sia a rischio, ma la libertà d'informazione corre dei pericoli in questa situazione. L'Italia non può permettersi quest'eccezione, perché questo danneggia l'idea stessa di democrazia. Non penso che Berlusconi abbia vinto le elezioni perché detiene dei mezzi di informazione: ho spiegato prima perché penso che Berlusconi abbia vinto le elezioni. Ma ho letto da qualche parte che nell'ultima campagna elettorale Rutelli ha avuto 1/6 del tempo di Berlusconi in televisione e, se questo è vero, è un problema che voi italiani dovete risolvere».

Glauco Di Mambro

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