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Aprilia. Cannabis terapeutica. Forza Italia sposa finalmente la tesi antiproibizionista radicale. Antonio Ferracci spiega le
sue ragioni della scelta
Antonio Ferracci, Cosmo Di Domenico e Renzo Caissutti
voteranno a favore della mozione sulla "Sperimentazione in Italia degli usi
terapeutici della Canapa Indiana", meglio conosciuta come "Cannabis Terapeutica"
presentata dai Consiglieri D'Alessio, Gabanella e Rita Esposito.
Le considerazioni che ci inducono a votarla è la consapevolezza, che la stessa, è priva da
tentazioni legalizzanti cui essa è collegata. Diversamente siamo convinti che sia ispirata
alla cultura della prevenzione andando a lenire le sofferenze di malati terminali, dello
stimolo della fame dei malati di AIDS, per rallentare il processo della Sclerosi Multipla e
tante altre patologie degenerative, proponendosi come alternativa a tanti altri farmaci
riconosciuti, tra l'altro considerate "Droghe Pesanti" che derivano da Oppiacei (come la
Morfina e l'Eroina) tra l'altro già usati da anni.
Basti pensare, a come ci si sente, quando il proprio "stato del benessere" dipenda dalle
decisioni altrui, sentendosi psicologicamente impotenti contro tali decisioni. I pazienti
con l'utilizzo di nuovi farmaci potrebbero tollerare meglio i sintomi di molte malattie
degenerative, recuperando le forze (in alcuni casi), e condurre una vita più dignitosa e
serena al fianco dei propri cari.
È un dato di fatto che un malato terminale (o un suo famigliare) italiano (a differenza
di tanti altri Stati) per acquistare la cannabis debba per forza rivolgersi al
mercato estero, con il rischio di incappare in sanzioni penali e civili.
È un dovere istituzionale che avvertiamo nei confronti delle persone che soffrono,
trovando inammissibile che un malato debba rassegnarsi al dolore, se l'uso di un farmaco
derivante dalla marijuana a proprietà di lenire sofferenze di malati, non deve essere
avvicinato a chi ne fà un uso sbagliato, considerandolo solo una "droga".
Altra nostra convinzione è che combattere il dolore sia segno di progresso e di civiltà,
per cui sono convinto che sia nostro dovere di recuperare terreno nel campo della ricerca
scientifica (l'Italia è all'ultimo posto nella classifica europea della terapia del
dolore è notizia dell'ultima ora city Roma del 6 novembre "più di mille ricercatori
rimasti senza contratto sono pronti a lasciare il paese") superando, se ve ne fosse bisogno,
i pregiudizi culturali, e ideologici per i quali sofferenza è un fatto inevitabile
della vita.
Inoltre, ci auguriamo vivamente che questa mozione possa essere un pur piccolo stimolo
alla ricerca che deve essere fortemente sostenuta se vogliamo che raggiunga nuove
e più elevate vette di conoscenza scientifica per migliorare la qualità della nostra vita.
Se questa pianta esiste, è Dio che la voluta, e solo l'uomo che errando ne fa cattivo
uso, non per questo le qualità buone debbano necessariamente essere vincolate
ad un colore politico o all'uso sbagliato di tante persone. Nella foto l'esponente radicale Daniele Maughelli che nei giorni aveva intrapreso uno sciopero della fame.
Elisabetta Rizzo
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