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Roma. Quale futuro per i radicali. Benedetto Della Vedova: «Occorre una fase nuova per esaltare e valorizzare
il nostro patrimonio storico»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Benedetto Della Vedova,
deputato europeo radicale.
Emma Bonino, nel corso dell'ultimo congresso, ha dichiarato che
lei fa parte della storia passata, presente e futura di Radicali
Italiani. Qual è la dimensione politica, secondo lei, in cui
il partito dovrà muoversi nei prossimi anni...
Abbiamo un grande patrimonio alle spalle. Ed è un patrimonio
grande non solo per la storia radicale ma per tutto il Paese.
Io credo che ci siano diversi modi di declinare la politica radicale.
Io ne avevo suggerito uno, che non parta dalla denuncia dell'illegalità
del "caso Italia", come base dell'analisi e che non faccia del
"caso Italia" l'unica attività radicale dei prossimi mesi.
Abbiamo tanto da dire. Si gioca in un campo difficile, le regole
e l'arbitro lasciano un po' a desiderare ma possiamo lo stesso
giocarci la nostra partita».
Fondamentale sarà testare il partito come soggetto politico, a livello
elettorale? «Sarà fondamentale riportare i radicali nelle istituzioni,
nel parlamento europeo ed italiano, cosa che tutti vogliono.
Io penso che bisognerebbe cambiare qualcosa di noi per rendere
più vicino questo obiettivo». Modifiche non cambieranno il labaro
radicale: liberali, liberisti e libertari...
«Credo che ci siano tanto italiani che chiedono libertà. E che quindi
chiedono una politica liberale, liberista e libertaria».
Casa delle Libertà e proibizionismo... non vede un binomio esiziale
in questi due termini? «Assolutamente sì. Ci sono dietro, probabilmente,
calcoli elettorali. Ma credo che sbaglino».
Elisabetta Rizzo
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