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Latina. Droghe, la sciocchezza di Fini: buttata nel secchio la volontà popolare. I Radicali Italiani: «Si aggraveranno
politiche già fallimentari»
La criminalizzazione del comportamento di milioni di persone può essere decisa solo da
uno Stato che si attribuisce la vocazione di Stato Etico. L'effettiva persecuzione di
quelle persone - o il loro trattamento medico forzato - è effettivamente organizzabile
e materialmente eseguibile su larga scala soltanto da parte di uno Stato Totalitario.
Per questa ragione la proposta del Governo Berlusconi (approvata all’unanimità dal
Consiglio dei Ministri) nella migliore delle ipotesi rappresenta un velleitario
manifesto ideologico che "solo" aggraverà politiche già fallimentari, nella peggiore
provocherà un'apoteosi di violenza, di criminalità e di corruzione annullando i
ristretti margini di ragionevolezza consentita a chi opera nelle prime linee di
questa "Guerra santa".
Quello che è certo è che il prodotto finale - smerciato con quantità non modica di
propaganda - è in piena continuità (in peggio) con le politiche proibizioniste uscite
indenni e consolidate da 5 anni di Governo della cosiddetta sinistra italiana. L'unica
parentesi di riforma antiproibizionista fu il referendum radicale vinto nel '93
sulla depenalizzazione del consumo, che è stato però parzialmente vanificato da
10 anni di vessatorie pratiche bipartisan contro i consumatori, contro
i tossicodipendenti, contro la ricerca scientifica, contro il sistema
giustizia, contro le forze dell'ordine, contro lo Stato di diritto.
Importa a questo punto sapere se esistono personalità, organizzazioni,
forze politiche disposti a lavorare con il movimento radicale per
cercare di far vincere - in Parlamento o nelle urne - l'opinione
pubblica tollerante e liberale, restituendo ai cittadini gli strumenti
della informazione, della libertà di espressione, della legalità, dei referendum,
della democrazia. Le già numerose quanto inutili dichiarazioni di personale
fede non-proibizionista - isolate a sinistra rispetto alle strategie e leadership
prodian-rutelliane, e quasi definitivamente annientate a destra - servono
ormai soltanto a meglio coprire scelte di Unità nazionale proibizionista
e clericale, sulle cellule staminali embrionali come sulle droghe e non-droghe proibite.
Nella foto il segretario nazionale di Radicali Italiani Daniele Capezzone.
Mauro Cascio
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