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Roma. Alle Origini delle Religioni. Gustavo Raffi: «La ricerca e la riscoperta del Sacro fanno di Zolla un punto
di riferimento per tutti noi»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Gustavo Raffi, Gran Maestro
del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani.
Perché un convegno su Zolla? «E perché non prima? Abbiamo aspettato
anche troppo tempo. Se c'è un pensatore cui si deve rivolgere una
Istituzione Tradizionale e Iniziatica questo è sicuramente Elémire Zolla.
Lui ci aiuta a ribadire con forza e sicurezza che la Tradizione non è
il culto dei morti, ma la trasmissione di valori che vengono coniugati
con il presente per essere la fonte di un progetto per l'avvenire.
Sotto questo profilo l'intuizione di Zolla è immensa. Perché in una concezione
dove la Tradizione assume una veste statica, non si viaggia più
nella Tradizione ma in un Museo dove si glorificano i grandi personaggi
del passato. Mancherebbe la forza vivificante, calata nella storia,
del pensiero tradizionale». Quali sono gli altri punti di contatto
tra la Massoneria e il pensiero di Zolla? «La Massoneria, coerentemente
con la sua natura di Scuola di Libero Pensiero, non sposa mai
il pensiero di qualcuno. Il Massone è un uomo curioso, che ricerca il Vero
e attinge alle fonti più disparate. Indubbiamente da una parte l'erudizione
immensa e dall'altra la ricerca e la riscoperta del Sacro fanno di Zolla
un punto di riferimento». Lei ha più volte ricordato che Zolla non era Massone,
nel senso che non era iscritto all'Istituzione. Lei però sostiene che è come
se Zolla fosse Massone dentro... «Lo ripeto spesso. Ci sono tesserati alla nostra
Istituzione che non sono Massoni. E ci sono Massoni che spesso nemmeno sanno
di esserlo. Ritengo che in un mondo eccessivamente secolarizzato, se vogliamo
vittima di falsi miti, la riscoperta e la ricerca di quelle Verità che hanno
alimentato l'uomo nel passato e che portano ad una interiorizzazione, ad un
approfondimento, alla volontà di non fermarsi solo su ciò che appare, per provare
a cogliere l'essenza, rappresentano un messaggio grande». Quindi il lavoro
massonico essenzialmente va colto come "ricerca"... «Per crescere e migliorarsi.
Senza fine».
Andrea Apruzzese
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