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Latina. Lutto nazionale, il giorno prima. Maria Mantello: «Ci voleva la strage dei nostri ragazzi per far parlare anche dell'attentato alle sinagoghe»

«Ci volevano i nostri soldati fatti saltare in aria dai terroristi islamici a Nassiriya, perché i mezzi d’informazione dessero adeguato e dignitoso rilievo all’attentato terrorista alle sinagoghe di Istanbul». Osserva Maria Mantello, segretario della locale sezione dell'Associociazione Libero Pensiero "Giordano Bruno": «Anche lì altri esseri umani sono stati fatti saltare in aria. Non erano soldati, non erano armati, erano donne, bambini, uomini comuni, ma incarnavano agli occhi dell’integralismo islamico il "male", la "colpa" di essere ebrei. Lo stesso secolare odio antico che ha animato l’occidente cristiano e che tanta responsabilità ha avuto nelle persecuzioni e nei tentativi di sterminio del popolo ebraico, culminati nel dramma della shoa’. Ci voleva il sangue dei nostri giovani carabinieri in missione umanitaria in Irak, perché finalmente non si potessero più chiudere gli occhi di fronte alla barbarie degli attentati suicidi o delle auto bomba che da anni fanno saltare in aria persone inermi, che magari vogliono la pace, e si impegnano nella pace, più di noi, che abbiamo in profonda antipatia l’imperialismo americano e per questo sventoliamo le bandiere arcobaleno nei cortei e alle finestre. Noi che pensiamo di stare a posto con la nostra mente acquistando oggetti “etnici” o i prodotti del “commercio equo e solidale”, ma che spesso scordiamo che libertà, uguaglianza, fratellanza - i valori che il nostro occidente ha elaborato e diffuso - possono essere i soli garanti della pace. Noi che non riflettiamo mai abbastanza sulle guerre delle dittature ai diritti umani. Che preferiamo sorvolare sul fatto che la guerra è anche quella portata dai regimi teocratici agli individui, impedendo loro di pensare liberamente, di parlare, di comunicare, di agire per progettare se stessi al di fuori dei modelli costrittivi a cui etnia e cultura sacralmente li sottomette, in particolare se donne. No. I terroristi non sono eroi resistenti. Sono la consapevole manovalanza della reazione che rappresentano. Una reazione, che, attraverso il fanatismo dell’esaltazione della fede, spera di mantenere l’incontrastato controllo dei paesi arabi e di continuare a lucrare con l’occidente attraverso il ricatto del petrolio. Una reazione che impedisce e stronca nel mondo islamico ogni aspirazione a democratizzarsi, e che, utilizzando strumentalmente il nome di Allah, cerca di imporre la propria dittatura teocratica. E per fare tutto questo le occorre un nemico contro cui compattare le masse. Le occorre Israele, il male di tutti i mali, con cui ogni pace deve essere impossibile».

Mauro Cascio


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