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Latina. Letterature. Dopo il grande successo nazionale di Antonio Pennacchi, un'altra pontina, Carla Falconi,
si affaccia nell'editoria che conta
«Vicolo del Carmine» è un libro che si fa divorare con estrema facilità. Lo inizi e poco dopo
ti rendi conto di averlo già finito.
La sensazione dell’ultima pagina è quella di aver raggiunto l’epilogo di un’esistenza,
di aver vagamente sfiorato l’essenza della vita, dell’amore, del desiderio.
Tutto sembra eterno e tutto svanisce in un baleno.
Due donne, due tempi diversi, due amori che in realtà sono lo stesso. Un uomo che le
abbandona entrambe e, forse per il desiderio di essere ricordato, dispone un
testamento che apre uno squarcio nel tempo e pone le sue due amanti l’una di fronte
all’altra, bruscamente.
L'autrice, la scrittrice pontina Carla Falconi, alla sua terza esperienza letteraria,
ripete più volte il nome del defunto Vittorio, ma neppure una volta si
sofferma sulle generalità anagrafiche delle due donne. Entrambe si annullano nel
ricordo prepotente del loro comune amore. L’una prefigura il destino dell’altra,
le lettere dell’antica amante si intrecciano, a volte inestricabilmente, con i
pensieri dell’anziana insegnante sopravvissuta al suo compagno. Queste due donne,
per le quali la leggerezza è diventata un punto d’arrivo sofferto e pesantissimo,
funzionano come due specchi che, posti l’uno di fronte all’altro, riflettono
all’infinito un’immagine sempre più lontana, sempre meno legata al mondo reale.
La narrazione di Carla Falconi esplora con sensibilità e talvolta una punta di cinismo
i segreti dell’anima femminile, coinvolgendo con la certezza che chiunque nel
corso della sua esistenza abbia interpretato (o interpreterà) il ruolo di Vittorio,
o della giovane amante abbandonata, o della vecchia compagna che ci narra la
storia in prima persona.
Dopo i grandi successi di Antonio Pennacchi, che dopo egregi romanzi per Donzelli
ha finalmente debuttato per Mondadori, un'altra autrice pontina si affaccia nell'editoria
che conta. «Vicolo del Carmine» è infatti pubblicato da Rizzoli.
Sara Fedeli
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