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Terracina. Il Valore della Laicità. Alessandro D'Avack: «La nostra Costituzione è molto chiara. Nessuna religione è preferita a un'altra»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Alessandro D'Avack, docente di Diritto Ecclesiastico e Canonico all'Università di Cassino. C'è stato un fervente dibattito sulla "laicità dello Stato" all'I.T.C Bianchini di Terracina, ed vorremmo proprio dal titolo: non pensa che dovrebbe essere una cosa scontata, oggi, la laicità di uno stato? «Assolutamente sì: la nostra Costituzione è una Costituzione laica e, per quanto riguarda la questione religiosa, neutrale. L'ordinamento regola il fenomeno religioso solo per grandi linee, lasciando la massima libertà di culto e d'espressione fatti salvi i limiti di ordine pubblico e del buoncostume». L'influenza cattolico-cristiana ha avuto sicuramente un ruolo importante nel mondo politico e culturale. Ma da sempre gli si condanna una ingerenza indebita nel vivere civile. Pensiamo allo "scandalo del crocefisso". Lei cosa ne pensa? «La cultura cristiana ha collaborato alla crescita culturale non solo dell'Italia ma tutta dell'Europa. Basti pensare a opere come la Divina Commedia (anche se Dante Alighieri era in posizioni molto critiche nei riguardi della chiesa di Roma), i Promessi Sposi, la Cappella Sistina, i canti gregoriani e via dicendo. Il cristianesimo è un fenomeno connaturato a buona parte della storia europea e come tale va tutelato: questo senza però interferire con la libertà di coscienza di tutti gli individui e quindi anche di quelle che sono le confessioni di minoranza. Io non mi scandalizzo se c'è una moschea a Roma, e non vedo perchè un musulmano dovrebbe scandalizzarsi se a Roma c'è una chiesa: in questo campo la cosa più opportuna è la massima tolleranza».

Glauco Di Mambro

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