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Terracina. Il Valore della Laicità. Giuseppe Casini: «Ai giovani devono essere inculcati i concetti di libertà
ed uguaglianza tra tutti gli uomini...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Giuseppe Casini, docente di Diritto Ecclesiastico e
Canonico all'Università di Cassino: il
dibattito sulla "laicità dello Stato" all'I.T.C Bianchini di Terracina ha visto la
partecipazione di molti studenti, la maggior parte dei quali giovanissimi. Lei pensa che
un concetto così complesso come quello della laicità dello stato contrapposta allo stato
confessionale possa essere compreso a fondo da un pubblico così giovane?
«È proprio questo il grande problema con il quale noi ci troviamo a dover combattere
ogniqualvolta si tratta di parlare di tematiche così complesse con dei ragazzi in
tenera età: ma è pur vero che è preoccupazione di tutti i giuristi (dalla Carta
Costituzionale in poi, ma anche prima) inculcare nei giovanissimi i concetti
di libertà e uguaglianza e i concetti di diritti e doveri dell'uomo in quanto cittadino.
Anche se probabilmente i ragazzi non capiranno tutti i passi dei vari ragionamenti,
spesso squisitamente giuridici, che ci troviamo a fare, il gettare il seme di queste
riflessioni è fondamentale per la formazione di un cittadino: il ragazzo deve capire
che non si sta parlando di cose astruse, ma di situazioni che lo toccheranno da vicino,
in prima persona, nella vita di tutti i giorni».
Lei parla i vita di tutti i giorni: non pensa che i valori che oggi imperano nella società
lascino sempre meno spazio al culto e siano interamenti votati alla laicità più assoluta?
«Bisogna far attenzione a non confondere laicità dello stato con disinteresse dello
stato: laicità dello stato significa che lo stato, casa di tutti, deve tutelare
tutte le posizioni di tutti i cittadini, purchè non ledano i cardini fondamentali
dell'ordinamento (ordine pubblico e buoncostume). Lo stato indifferente è una
cosa da condannare, poiché è uno stato in sostanza assente: lo stato laico invece è
uno stato che aiuti il cittadino a crescere nelle proprie convinzioni,
senza imporgliene alcuna ma contribuendo a fare in modo che le proprie convinzioni
non danneggino e soprattutto non offendano quelle degli altri».
Glauco Di Mambro
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