Parvapolis >> Economia
Sermoneta. Pettinicchio: 97 dipendenti in mobilità. Luigi Ulgiati: «Speriamo nella sensibilità
della Yomo per un tavolo di contrattazione»
Si è svolto uno sciopero, indetto dall'UGL di Latina, relativo alla
grave situazione in cui versa l'azienda Pettinicchio di Sermoneta. ?Ciò
che tutti noi speravamo non avvenisse si è invece trasformato in realtà?
queste sono state le parole di Luigi Ulgiati, Segretario Provinciale UGL
di Latina. Difatti, l'azienda Pettinicchio, ha aperto la procedura di
mobilità
per 97 dipendenti. Già nel febbraio 2002 fu firmato un accordo grazie al
quale si evitava il licenziamento di circa 30 lavoratori. In tale accordo
si parlava di mobilità per un massimo di 18 lavoratori, mentre per i
restanti
si era ricorsi ai Contratti di Solidarietà. Le promesse fatte in quel
periodo
dall'azienda erano molte, riorganizzazione del gruppo, aumento dei punti
vendita in tutto il territorio nazionale, ampliamento del mercato a quello
estero. I risultati, di tutte queste belle parole, sono stati il
licenziamento
di altri 97 lavoratori. Pasquale La Starza, Segretario Provinciale
Agroalimentare
UGL, vuol aver spiegazioni circa il fallimento di tutte le strategie messe
in atto in questi anni dall'azienda. Pettinicchio è un marchio importante
per l'Agro Pontino, i suoi prodotti, oltre ad essere motivo di vanto,
avrebbero
potuto far conoscere la realtà Pontina a livello nazionale ed
internazionale.
La provincia di Latina sta vivendo una grave crisi, accentuata da
problematiche
facilmente risolvibili con un po' di buona volontà. La Yomo, azienda leader
del settore e proprietaria della Pettinicchio, dovrebbe tener in maggior
conto questa realtà che per anni è stata forte, competitiva e che ha saputo
produrre ed esportare prodotti d'alta qualità. Luigi Ulgiati e la Segreteria
Provinciale Agroalimentare di Latina chiedono l'apertura di un tavolo di
contrattazione, l'azienda si è sempre dimostrata disponibile, ma se questa
disponibilità fosse stata affiancata da un maggior impegno non ci
troveremmo,
oggi, a dover scioperare per i diritti di questi lavoratori.
Elisabetta Rizzo
|