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Sabaudia. Cittadinanza onoraria per le Fiamme Gialle. Antonio Rossi: «A Lecco vedevo mio fratello
con la Canoa. E aveva l'aria di divertirsi»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Antonio Rossi,
campione olimpionico Sidney 2000, 2 volte campione
olimpionico ad Atlanta 1996 e 3 volte campione del mondo
di canoa. Come è nata questa passione? «Nella mia città di origine,
Lecco. Avevo mio fratello che faceva questo sport e vedevo che
si divertiva tanto, così ho deciso di cominciare. Mi è subito
piaciuto. E ho potuto condividere con ragazzi della mia età esperienze
ed emozioni belle». Che tipo di difficoltà ci sono?
«È un impegno costante. Bisogna fare allenamenti con una certa regolarità
altrimenti si va fuori forma. L'appuntamento più importante sarà ad agosto
e già dallo scorso ottobre ci stiamo allenando tutti i giorni».
Che consiglio daresti a chi inizia questo sport?
«È uno sport che dà grandi emozioni ma richiede costanza, dedizione e fiducia
nei propri mezzi».
Che emozione si prova ad indossare una medaglia d'oro? «Sono emozioni
fortissime. È difficile trovare gli aggettivi giusti. E sono diverse.
C'è il momento in cui capisci di potercela fare. Quello in cui sai di avercela
fatta. Il momento in cui tagli il traguardo. Poi quando sali sul podio. Quando
senti l'Inno di Mameli. Tutto ti rimane impresso e ti dà l'energia per ricominciare
tutto da capo». Ed oggi avete ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di
Sabaudia... «Ovviamente l'emozione è diversa. Oltretutto è un risultato che
abbiamo ottenuto tutti, gli atleti e la dirigenza. Io sono molto legato a Sabaudia.
Vivo qui dal 1988».
Elisabetta Rizzo
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