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Latina. Mobbing, la via d'uscita. Gianni Chiarato: «Un rapporto psicologico che può creare nel dipendente
stress, ansie e frustrazioni»
Da qualche mese è attivo nella sede dell'UGL di Latina l'ufficio Mobbing.
Il centro di ascolto Mobbing di Latina, primo nella nostra città, nasce
con l'intento di far emergere e combattere il fenomeno con un supporto psicologico
e legale attraverso un team di professionisti di alta esperienza e capacità.
«Abbiamo ritenuto opportuno avviare l'iniziativa - spiega Gianni Chiarato
ideatore del progetto - perché è sempre più alta la percentuale dei lavoratori
che sono costretti giornalmente a subire pressioni costanti sul luogo del
lavoro che si ripercuotono poi anche sulla vita di tutti i giorni e sulla
famiglia. Effetti devastanti ai quali non possiamo assistere con indifferenza,
perché precise norme garantiscono il lavoratore da atteggiamenti vessatori
e perché studiosi del settore pongono l'accento sulla gradualità della manifestazione
del mobbing».
La relazione è un rapporto fra due o più entità entro cui si stabilisce
una comunicazione.
Nel lavoro tale comunicazione si crea fra colleghi, fra superiore e subordinato,
fra lavoratore e clienti, fra lavoratore e azienda, ma anche fra lavoratore
e oggetti lavorativi.
Ciò che non è possibile non fare è comunicare e quindi creare relazioni.
Comunicare è un bisogno psicologico dell'uomo, infatti, attraverso la comunicazione
noi riceviamo dagli altri il riconoscimento della nostra esistenza e del
nostro valore personale e sociale. Per comunicare è fondamentale interagire
con gli altri. Sul lavoro ciò si traduce in dialoghi, gesti, intenzioni,
messaggi ed è proprio da ciò che nasce il conflitto. Il conflitto, di per
sé, è solo un incontro fra due entità differenti che può prendere una forma
positiva o negativa a seconda di come avviene l'interazione. Il conflitto
può e deve essere l'ostacolo da superare, in grado di creare in noi nuove
capacita'personali.
Quando però le differenze ed il contrasto sono cause di un alto livello
di disagio, possono anche provocare gravi e costanti infelicità dovute all'alterazione
del nostro benessere psicofisico, alla perdita della nostra sicurezza ed
autostima. A livello individuale tali effetti si esprimono in sintomi psicologici,
fisici e comportamentali;
a livello aziendale tali effetti generano tensione all'interno di tutta
l'organizzazione e, per un gioco di schieramento delle parti, possono dare
avvio ad una vera e propria guerra allargata. E? a questo punto che si inizia
a parlare di Mobbing. La ?vittima? prova un senso di isolamento, non si
sente né valorizzata né utilizzata per le sue reali capacità. Il mobbizzato,
spesso inconsapevolmente, entra in un circolo relazionale vizioso, bersaglio
di una sottile aggressione da parte di un ?carnefice?. Gli attacchi però
non sempre sono eclatanti e la vittima non è subito in grado di identificare
chiaramente quello che gli sta succedendo: cattiverie e pettegolezzi sono
ritenuti regole del gioco e sdrammatizzate da parenti e amici cui sono raccontati.
Così l'individuo inizia a provare senso di inadeguatezza e di colpa per
non riuscire ad essere migliore e quindi inattaccabile. Non riesce a mettere
in relazione il fastidioso mal di testa, la difficoltà di digestione, gli
attacchi d'ansia con lo stillicidio quotidiano di diffidenze, maldicenze
e rimproveri gratuiti che riceve. Il mobbizzato finisce spesso per attribuire
a se stesso la responsabilità delle sue difficoltà di adattamento all'ambiente
lavorativo. I disturbi psicosomatici e i danni alla stima della persona
sono inevitabili. Si passa dunque ad un tipo di relazione in cui la vittima
assume il ruolo di sottomesso, diventa cioè, il bersaglio delle frustrazioni
e delle vessazioni di colleghi e superiori.
«Essere "vittima", essere "mobbizzato" vuol dire trovarsi in una condizione
di totale sudditanza e impotenza, dalla quale troppo spesso non si sa uscire
poiché non esiste ancora una cultura giuridica in grado di tutelare chi
ne è soggetto».
«Il centro di ascolto» - aggiunge
Luigi Ulgiati - « della cui istituzione sono entusiasta, garantisce
l?anonimato ed è pronto quindi a ricevere tutte quelle segnalazioni provenienti
dal mondo del lavoro con l?auspicio di essere un ulteriore strumento al
servizio del lavoratore?.
Mauro Cascio
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