Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Economia

Latina. Mobbing, la via d'uscita. Gianni Chiarato: «Un rapporto psicologico che può creare nel dipendente stress, ansie e frustrazioni»

Da qualche mese è attivo nella sede dell'UGL di Latina l'ufficio Mobbing. Il centro di ascolto Mobbing di Latina, primo nella nostra città, nasce con l'intento di far emergere e combattere il fenomeno con un supporto psicologico e legale attraverso un team di professionisti di alta esperienza e capacità. «Abbiamo ritenuto opportuno avviare l'iniziativa - spiega Gianni Chiarato ideatore del progetto - perché è sempre più alta la percentuale dei lavoratori che sono costretti giornalmente a subire pressioni costanti sul luogo del lavoro che si ripercuotono poi anche sulla vita di tutti i giorni e sulla famiglia. Effetti devastanti ai quali non possiamo assistere con indifferenza, perché precise norme garantiscono il lavoratore da atteggiamenti vessatori e perché studiosi del settore pongono l'accento sulla gradualità della manifestazione del mobbing». La relazione è un rapporto fra due o più entità entro cui si stabilisce una comunicazione. Nel lavoro tale comunicazione si crea fra colleghi, fra superiore e subordinato, fra lavoratore e clienti, fra lavoratore e azienda, ma anche fra lavoratore e oggetti lavorativi. Ciò che non è possibile non fare è comunicare e quindi creare relazioni. Comunicare è un bisogno psicologico dell'uomo, infatti, attraverso la comunicazione noi riceviamo dagli altri il riconoscimento della nostra esistenza e del nostro valore personale e sociale. Per comunicare è fondamentale interagire con gli altri. Sul lavoro ciò si traduce in dialoghi, gesti, intenzioni, messaggi ed è proprio da ciò che nasce il conflitto. Il conflitto, di per sé, è solo un incontro fra due entità differenti che può prendere una forma positiva o negativa a seconda di come avviene l'interazione. Il conflitto può e deve essere l'ostacolo da superare, in grado di creare in noi nuove capacita'personali. Quando però le differenze ed il contrasto sono cause di un alto livello di disagio, possono anche provocare gravi e costanti infelicità dovute all'alterazione del nostro benessere psicofisico, alla perdita della nostra sicurezza ed autostima. A livello individuale tali effetti si esprimono in sintomi psicologici, fisici e comportamentali; a livello aziendale tali effetti generano tensione all'interno di tutta l'organizzazione e, per un gioco di schieramento delle parti, possono dare avvio ad una vera e propria guerra allargata. E? a questo punto che si inizia a parlare di Mobbing. La ?vittima? prova un senso di isolamento, non si sente né valorizzata né utilizzata per le sue reali capacità. Il mobbizzato, spesso inconsapevolmente, entra in un circolo relazionale vizioso, bersaglio di una sottile aggressione da parte di un ?carnefice?. Gli attacchi però non sempre sono eclatanti e la vittima non è subito in grado di identificare chiaramente quello che gli sta succedendo: cattiverie e pettegolezzi sono ritenuti regole del gioco e sdrammatizzate da parenti e amici cui sono raccontati. Così l'individuo inizia a provare senso di inadeguatezza e di colpa per non riuscire ad essere migliore e quindi inattaccabile. Non riesce a mettere in relazione il fastidioso mal di testa, la difficoltà di digestione, gli attacchi d'ansia con lo stillicidio quotidiano di diffidenze, maldicenze e rimproveri gratuiti che riceve. Il mobbizzato finisce spesso per attribuire a se stesso la responsabilità delle sue difficoltà di adattamento all'ambiente lavorativo. I disturbi psicosomatici e i danni alla stima della persona sono inevitabili. Si passa dunque ad un tipo di relazione in cui la vittima assume il ruolo di sottomesso, diventa cioè, il bersaglio delle frustrazioni e delle vessazioni di colleghi e superiori. «Essere "vittima", essere "mobbizzato" vuol dire trovarsi in una condizione di totale sudditanza e impotenza, dalla quale troppo spesso non si sa uscire poiché non esiste ancora una cultura giuridica in grado di tutelare chi ne è soggetto».
«Il centro di ascolto» - aggiunge Luigi Ulgiati - « della cui istituzione sono entusiasta, garantisce l?anonimato ed è pronto quindi a ricevere tutte quelle segnalazioni provenienti dal mondo del lavoro con l?auspicio di essere un ulteriore strumento al servizio del lavoratore?.

Mauro Cascio


PocketPC visualization by Panservice