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Latina. Se l'impresa fa cultura. Sergio Viceconte (Assindustria): «Il Premio Campiello dimostra questo connubio possibile.
Anche a scuola»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Sergio Viceconte, direttore dell' Assindustria
di Latina. Che importanza ha il rapporto tra cultura, impresa e giovani?
«È fondamentale. I talenti individuali sono importanti. Dopo un grosso impegno
negli anni scorsi in altri settori, oggi l'imprenditoria è anche impegnata
ad individuare quelle risorse umane esistenti. Non a caso il Premio Campiello
Giovani, che ospitiamo a Latina da sei anni e che si è chiusto in questi giorni, è un modo
per affermare la sinergia
tra mondo della cultura e mondo del lavoro. E speriamo che si possano crearedelle prospettive
ancora più forti e solide. In realtà il Premio Campiello è il terzo momento di un processo
che comincia nelle scuole. Lì ci si muove con stages, con l'orientagiovani».
Anche un modo per educare all'impresa ai giovani, che in un'ottica di globalizzazione
e di internazionalizzazione del mercato del lavoro è fondamentale?
«Sì anche. La valenza strettamente culturale non è l'unica. Le due riforme che ci sono state
in Italia negli ultimi mesi, le uniche due del Governo Berlusconi, sono non a caso
la riforma della scuola, la Riforma Moratti e la riforma del mercato del lavoro, la Riforma
Biagi. Anche in questo caso c'è una interazione tra questi due mondi. Un legame simbiotico
che dovrebbe nascere all'interno della scuola stessa».
Elisabetta Rizzo
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