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Cisterna. Paoil, centrati gli obiettivi. Paolino Coccato: «Abbiamo preso un opificio completamente fermo. Ora siamo competitivi sul mercato»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Paolino Coccato, presidente della Paoil Spa di Cisterna. L'azienda ha voluto incontrare la stampa locale per informare sui risultati raggiunti, ad un anno dall'inizio dei lavori finalizzati a ridurre le emissioni odorifere. Lo stabilimento di Cisterna di Latina, Ex Pasqualini spa, è stato preso in affitto dalla Paoil spa nell'ottobre 2002. La situazione all'ora era di un opificio completamente fermo, e di circa 80 maestranze in regime di mobilità. L'impianto consta di tre importanti reparti di lavorazione quali: l'essiccazione sansa di oliva; lìsstrazione continua; la raffinazione; Da sempre l'impianto "sotto osservazione" è stato quello di essiccazione sansa. Questo impianto lavora mediamente da 60 a 90 gg./anno, in corrispondenza della raccolta delle olive. La sansa è un prodotto di resulta della spremitura delle olive che i circa 45 frantoi della provincia ed in totale i circa 300 del centro Italia conferiscono alla Paoil spa. Il mancato conferimento a Paoil spa della sansa produrrebbe una selvaggia ed illegale azione di smaltimento della stessa attraverso lo spargimento sul terreno agricolo, nella migliore delle ipotesi. La sansa, olive spremute e private quindi della maggior parte dell'olio, contiene in se una percentuale di acqua (50%), olio (4,5%), farina (50%): Per procedere alla estrazione dell'olio residuo contenuto è necessario ridurre la quantità di acqua fino ad un 5% circa. Per fare ciò si utilizza l'impianto di essiccazione, che non è altro che una corrente di aria calda che va ad asciugare la sansa. Facendo ciò, l'aria si carica di vapore acqueo prodotto dall'acqua asciugata nella sansa. Questo vapore depurato viene poi immesso nell'atmosfera. Fin qui per dire che il processo non ha in sé alcun carattere di pericolosità inquinante per chi vi lavora e per l'area circostante. Il vapore acqueo si carica ovviamente dell'odore della sostanza a contatto con esso come succede ad una normalissima pentola che fa bollire sul fuoco dell'acqua, dove le massaie preparano un brodo vegetale piuttosto che di carne o fanno bollire un pesce. Certamente la mole di vapore prodotto fa assumere carattere diverso alla cosa interessando un'area più vasta di una cucina. Per ridurre questo impatto, assolutamente privo di pericolosità, ma soggettivamente ed oggettivamente avvertibile e molesto, la Paoil spa ha fin dall'attivazione delle produzioni del 2002, iniziato un corposo studio sulle possibili iniziative atte a ridurre le emissioni odorifere, studio sfociato poi in un progetto di impianto di abbattimento ad umido e conseguentemente nella realizzazione dell'impianto stesso, con un investimento di circa 1.500.000 €. Le analisi eseguite in questa primaria fare di utilizzo dell'impianto indicano un abbattimento pressoché totale di polveri in sospensione e una riduzione degli "acidi grassi volatili" di circa 80%. L'olio di oliva o di semi e un composto naturale di trigliceridi, a loro volta composti da acidi grassi.

Maria Corsetti

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