Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Politica

Roma. Fecondazione assistita. Daniele Capezzone (Radicali Italiani): «Un pasticciaccio brutto in salsa cattolica. Bisogna preparare una risposta»

L’approvazione della legge contro la fecondazione medicalmente assistita non ferma i Radicali italiani. “Occorre organizzare subito una doppia risposta, in Parlamento e nel Paese”, dice il segretario Daniele Capezzone. “È di tutta evidenza che le personalità liberali dell’uno e dell’altro schieramento si sono trovate senza casa e senza famiglia. Anzi, fino all’ultimo momento sono rimaste ostaggio delle pressioni esterne vaticane così come dell’incredibile minaccia di non essere ricandidate alle prossime elezioni. Occorre adesso uno scatto di orgoglio, capace di convertire in iniziativa politica lo sdegno per quanto è avvenuto. Per questo chiediamo loro di formare al Senato e alla Camera gruppi parlamentari laico-radical-liberali, in assenza dei quali la seconda metà della legislatura rischia di trasformarsi in un festival della reazione antiliberale, in una Piedigrotta del proibizionismo». La seconda risposta, quella da organizzare nel Paese, sarà invece la raccolta di firme per un referendum abrogativo? «Non solo su questa legge ma su molti altri nodi irrisolti della vicenda politica italiana. Vedrete, tra pochi giorni (il caso Cecenia purtroppo insegna) resteremo da soli - insieme ad Antonio Del Pennino - a farci carico delle promesse dei tanti referendari del giovedì, del venerdì e della domenica. Non importa, ci siamo abituati. D’altronde nel 2001 fummo i soli a fare campagna elettorale su questi temi. Gianfranco Fini, Francesco Rutelli, Silvio Berlusconi e Massimo D’Alema - incalzati dallo sciopero della sete di Emma Bonino e dall’autoriduzione delle terapie del nostro presidente Luca Coscioni - ci risposero all’unisono che si trattava di questioni di coscienza e quindi estranee al voto, ai programmi di governo, alla stessa politica. E intanto ci venivano sparati addosso i comizi televisivi di Adriano Celentano contro gli Ogm, la libertà di ricerca scientifica, l’eutanasia». Sulle accuse di preferire le ‘mamme-nonne’ e la fabbricazione a tutti i costi di bambini in provetta quando invece ve ne sono migliaia che aspettano di essere adottati... «Delle cose scrittemi da Francesco Rutelli questa è una delle più incredibili. Sono così favorevole a una legislazione più liberale sulle adozioni che l’anno scorso mi sono addirittura fatto ventotto giorni di sciopero della fame affinché il Parlamento discutesse una nostra proposta di legge di iniziativa popolare che riforma interamente la materia. Ignoro invece cos’abbia deciso il centro-sinistra nei suoi cinque anni di governo e che cosa stia facendo adesso quel Silvio Berlusconi che in campagna elettorale prometteva sui manifesti “Adozioni più facili”. Soprattutto continua a sfuggirmi il nesso tra tutto questo e ad esempio la decisione di vietare per legge le libertà di ricerca scientifica e di cura. In questi giorni hanno preteso di raffigurare la nostra battaglia come la difesa del ‘diritto al figlio’ da parte di aspiranti mamme o papà. Rifiuto questa caricatura. Chiacchiere ferrariane o rutelliane a parte, la verità è purtroppo un’altra: da ieri abbiamo in Italia una legge proibizionista che non ha eguali in Europa e che ha cancellato quelle speranze di cura che il rapporto Dulbecco aveva suscitato in dieci milioni di malati». Ma adesso i ministri Sirchia e Prestigiacomo si dicono disponibili a modificarne le parti più controverse... «Si, bravi, come no! Fanno come quei senatori che intervenendo in aula promettevano che la legge sarebbe stata presto migliorata. Ma come? Sei un parlamentare, stai discutendo e votando un testo, lo puoi approvare bocciare migliorare correggere e invece che fai? Accetti tutto a scatola chiusa e un minuto dopo ti dici disposto a lavorare per metterci una pezza? Patetici, sono solo patetici».

Elisabetta Rizzo


PocketPC visualization by Panservice