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Latina. Dalla quinta Circoscrizione c'è disappunto con Zaccheo

La quinta circoscrizione si astiene all’unanimità sulla proposta di parere sul regolamento per l’installazione dei gazebo sul territorio comunale ed inizia una aspra polemica nei confronti del consiglio comunale, della giunta e del sindaco colpevoli di aver abbandonato al loro destino i distretti del comune di Latina. Proprio l’altra sera in consiglio circoscrizionale prima della discussione dei punti all’ordine del giorno, che sono poi stati tutti ritirati e non discussi si è tenuta una riunione di maggioranza tra i consiglieri dei gruppi di Alleanza Nazionale, Forza Italia e Udc, durante la quale è emerso il forte disappunto di tutti per le numerose istanze rimesse al comune e che sono rimaste inevase.
«Tutti i consiglieri – dice il presidente Natale Orlandi a nome della maggioranza – si sentono oramai distanti anni luce dal comune non ricevendo sia dalla parte politica e amministrativa, sia dagli uffici risposte adeguate alle problematiche evidenziate in questo primo anno e mezzo di consiliatura. È avvilente – dice ancora Orlandi – il modo con il quale siamo trattati. Nonostante abbiamo segnalato agli uffici le lamentele che giungono giornalmente in circoscrizione relativamente a piccoli interventi di manutenzione, non solo gli stessi non vengono eseguiti, ma non arrivano risposte neanche di rinvio di trattazione o semplice comunicazione di impossibilità a risolverli per motivi diversi, in spregio alle norme sulla trasparenza amministrativa e sul dovere d’ufficio». Proprio per questo i consiglieri hanno deciso unanimemente di continuare nella loro azione di protesta esigendo anche risposte alle istanze già inoltrate. «È di tutti la convinzione che – ha detto ancora Orlandi – che trascorso infruttuosamente il termine di giorni trenta dalla richiesta avanzata procederemo a segnalarne il caso alla procura della Repubblica per accertare se nel comportamento assunto non è ravvisabile il reato di abuso d’ufficio. Siamo stati eletti democraticamente e rappresentiamo una parte del territorio al quale dobbiamo necessariamente dare delle risposte. Risposte che ci sono dovute anche dagli uffici comunali per meglio svolgere il mandato che ci è stato delegato dagli elettori con il voto della primavera del 2002 e per le quali non abbiamo più intenzione di soprassedere, avendo anche comunicato fatti e circostanze in cui è a rischio l’incolumità delle persone e ci sono pericoli gravi per le cose».

Mauro Cascio


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