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Latina. Un Natale in prima classe. Maurizio Rosini: «Una leggera flessione rispetto all'anno scorso». Ma la crisi è
soltanto una parola
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Maurizio Rosini,
collaboratore dei «Grandi Magazzini» di Latina.
Doveva essere un natale in seconda classe. Così avevano
vaticinato gli esperti. Ma nella provincia pontina si
è spendazzato e come.
La campagna per le spese di Natale, stimata pari a circa 13 mld di euro, era già partita
da qualche settimana ed è stata subito caratterizzata dagli sconti. Lo scenario dei consumi
alla vigilia sembrava buio ed i principali gruppi della grande distribuzione avevano
deciso di giocare nettamente d'anticipo e di puntare per tempo su una massiccia
strategia promozionale.
Le associazioni di imprenditori, negozianti e cooperative
avevano anche siglato un protocollo d'intesa che aveva come obiettivi il contenimento
dei listini di vendita al dettaglio e lo sviluppo di iniziative mirate di monitoraggio
sui prezzi a livello nazionale e locale.
Qualche cambiamento a tavola c'è stato.
Meno salmone canadese e scandinavo e più prosciutto di Parma e San Daniele, meno caviale e
Volga e più Parmigiano Reggiano, Grana padano e Pecorino Romano, meno champagne e
più spumante. Trionfano panettoni e torroni. Va bene il torrone. In questi
giorni tra i prodotti più venduti cotechino e lenticchie.
«Noi abbiamo aperto da poco. Abbiamo venduto molti giocattoli. Ed ovviamente
alberelli ed addobbi». I bambini... «Certo, per loro c'è molta roba. Molta di più
che rispetto a qualche anno fa. Oggi è tutto elettronico».
L'euro? «Sì, la gente compra con più attenzione. C'è una punta di diffidenza in più
rispetto agli altri anni».
Sara Fedeli
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