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Luigi Zaccheo: "Per non dimenticare la cultura contadina..."
Ospite di ParvapoliS, Luigi Zaccheo: «A Sezze Scalo, a ridosso della S.S.156 dei Monti Lepini, in uno spazio caratterizzato dalla presenza di robusti alberi di olivo e di magnifici fichi d'India, si trova il Museo Lepino della Civiltà Contadina. Si sono volute riproporre in uno spazio aperto le costruzioni più importanti della civiltà rurale purtroppo ora scomparsa. Abbiamo una capanna, la tipica abitazione dei pastori e dei contadini, costruita con pietre a secco e coperta da "stramma"; lo "scafurno", realizzato con canne palustri, per il ricovero degli animali da lavoro; il "mandriglio", interamente di legno, dove veniva allevato il maiale destinato al consumo familiare; l'aia circolare per la trebbiatura manuale del grano; la "lògge", una torre di legno per la sorveglianza delle colture; il forno; il pozzo; la cantina; un fontanile; il recinto per le pecore; una cappella con l'esposizione dei santi più venerati della zona; una stanza con l'arredo casalingo di inizio secolo e una collezione di strumenti musicali. Il museo si propone di far conoscere ai giovani gli aspetti di una cultura contadina che per secoli ha avuto una sua vitalità finché non è stata bruscamente cancellata dalla forte industrializzazione. Sono esposti numerosi utensili originali utilizzati un tempo quotidianamente per lo svolgimento dei lavori agricoli. Soltanto conoscendo il passato e le nostre radici si può costruire un futuro migliore su basi solide e nella certezza della propria identità culturale».
Mauro Cascio
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