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Latina. Delitto per Delitto. Beppe Fiorello: «Oggi sono e mi sento un disoccupato organizzato. Spero di non essere abbandonato dal teatro»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Beppe Fiorello. Un successo trionfale, tre anni
di «Delitto per Delitto»... «Uno spettacolo che è stato amato davvero. Piace molto
al pubblico e piace molto a noi. Ci sentiamo privilegiati». Alessandro dice che
è nata una grande amicizia... «Il segreto è l'onestà e la serietà tra colleghi».
L'anno che è appena passato per te è stato molto importante. Pensiamo a Salvo
D'Acquisto in Tivvù... «Sto maturando. E il pubblico mi segue. Ho raccontato la
storia di un uomo di tutti i giorni che fece un gesto grandissimo». Hai ricevuto
complimenti dai Carabinieri? «Sì, dall'arma ne ho ricevuti tantissimi. Un generale
a Napoli mi disse che ero stato "semplice". E per me è un grande complimento».
È difficile rimanere semplici quando si ha successo? «L'importante è rimanere
legato alla famiglia».
Intanto adesso con «Delitto per Delitto» siete in giro per tutta Italia...
«Sì, ora ci aspetta a febbraio la Sala Umberto, a Roma. Poi Gallarate, Aosta,
Savona, Sanremo, Genova e finalmente arriveremo in Sicilia». Prossimi impegni
professionali? «Nulla. Sono un disoccupato che lavora». A Napoli si direbbe
un disoccupato organizzato... «Ho progetti. Sto leggendo. Spero di non essere
abbandonato dal teatro».
Claudio Ruggiero
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