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Latina. Liberare la ricerca scientifica. Un referendum per abrogare la "vergognosa" legge sulla procreazione medicalmente assistita. Oggi il via

«Abbiamo tentato di tutto per liberare la ricerca. Ormai è evidente: la classe politica si genuflette al Vaticano e non rispetta le esigenze pratiche dei cittadini cattolici. La Chiesa mantiene nei confronti della scienza una posizione di chiusura totale. E i cittadini cattolici ne scontano le conseguenze». Serena e assieme arrabbiatissima Emma Bonino annuncia l’ultima iniziativa dei radicali a favore di una ricerca scientifica libera. Un referendum per abrogare la legge sulla procreazione medicalmente assistita che domani torna nell’aula della Camera per l’esame finale. Emma Bonino parla al secondo Congresso dell’associazione Luca Coscioni. Molta carne al fuoco: oltre alla legge sulla procreazione (che esclude ogni intervento sugli embrioni), lo stop alle ricerche sulle cellule staminali embrionarie e la pillola abortiva. In platea, tra politici, malati, medici, applaude Giulio Cossu, ordinario di istologia e embriologia alla Sapienza. Sperimenta una cura sui cani distrofici: reinietta, dopo averle messe in coltura, staminali tratte dai vasi sanguigni, quindi adulte. Nei topi ha funzionato. Chissà sull’uomo.
Tra gli invitati, a sorpresa, c’è il governatore del Lazio Francesco Storace (nella foto). Le sue idee in tema bioetico sono opposte a quelle dei radicali, ma un’iniziativa li riunisce. Il Lazio, unica Regione in Italia, ha deciso di stanziare un milione di euro per l’acquisto di sintetizzatori vocali, macchine indispensabili per dare voce ai malati di sclerosi laterale amiotrofica, come Coscioni. Sorrisi tra Storace e Bonino. Che non scorda la battaglia sulla pillola dell’aborto, la Ru 486 «a disposizione di tutti i cittadini europei, tranne gli italiani».

Mauro Cascio


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