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Latina. Corridoio Tirrenico. Incontro in Camera di Commercio. C'è consenso tra tutte le categorie economiche. «Ma si riveda il tracciato»
Certo ci sono stati distinguo, certo sul tracciato i dubbi sono superiori ai consensi ma sostanzialmente le associazioni d’impresa della provincia di Latina hanno dato il loro assenso al corridoio tirrenico. All’incontro, convocato dal Presidente della Camera di Commercio Alfredo Loffredo, era presente il Presidente del Consiglio regionale Claudio Fazzone. «È l’inizio di un confronto – ha spiegato il Presidente Fazzone – su questo progetto che è inserito nella programmazione comunitaria e che è quindi qualcosa di reale, che c’è». «C’è già stato – ha spiegato Fazzone – il consenso sull’opera di tutti i sindaci ad eccezione di quello di Roma e di quello di Formia, un consenso a fronte di dubbi sul tracciato, e su questo si discute».
Ma? «Questo è un progetto reale che risolve i problemi della viabilità di questa provincia, la collega ad un grande asse di traffico nazionale, risolve problemi come quello della viabilità di area nel sud pontino».
I collegamenti trasversali? C’era una cartina sul tracciato che evidenziava l’adeguamento della Formia–Cassino e della Cisterna–Valmontone "Questo è un quadro complessivo di lavoro, abbiamo chiesto di avere anche forme di sostegno come la percorrenza gratuita del tracciato intorno a Formia per i residenti".
E le opposizioni di Roma e Formia? «A Formia il tracciato previsto è quello – continua Fazzone – delle Pedemontana, su cui c’era anche il consenso di Formia».
Cosa porta Fazzone alle imprese? L’apertura di tavoli di concertazione sul tracciato, insomma si alla strada e discussione su dove deve passare.
Incassa il consenso pieno delle associazioni d’impresa del manifatturiero: Parnolfi (Assindustria): «È una arteria che risolve i problemi della grande viabilità, un bel
regalo di fine anno, noi siamo d’accordo in pieno su questa strada, poi 6000 miliardi di investimenti avranno ricadute positive su tante imprese locali»; Picca (Federlazio): "la mia preoccupazione è che non si faccia nulla".
I sindacati sottolineano perplessità di metodo "abbiamo appreso tutto dai giornali", ma poi aprono al confronto: "una strada serve in questa provincia".
Positiva anche la valutazione di Enzo Addessi, Amministratore delegato del MOF: «È l’unica strada possibile tenuto conto delle risorse che ci sono, è possibile anche grazie all’apporto dei privati».
Fin qui gli ottimisti a tutto tondo, forti i distinguo del mondo agricolo e della CGIL. Ma senza "no" pregiudiziali. Negli interventi di Daniela Santori e Enzo Galetto (Coldiretti), Luca Targa e Sandro Salvatori della CIA, di Fabrizio Bellini l’idea è unanime: «Non siamo contro la strada, ma questo tracciato è terribile, dobbiamo rivederlo e di una strada di questo genere non si era mai parlato prima». Gli agricoltori chiedono una alternativa al percorso proposto e indennizzi dei terreni espropriati che tengano conto dei danni reali. Gabriele Mazzariello (CGIL) ha ricordato come la strada esula da tutte le previsioni di pianificazione territoriale, esprime dubbi sui tempi di realizzazione e sulle risorse finanziarie. Per la Confcommercio Enzo Zottola spiega: «Ci sono troppi treni che capitano qui per caso, siamo sempre costretti ad accettare imposizioni da Roma. È una questione di metodo ma importante».
Anche Marcello Ciccarelli, della Lega delle Coop, esprime dubbi: «Manca una idea di futuro di questa provincia rischiamo di fare cose che poi non serviranno».
Fazzone chiede facendo i conti: «6000 miliardi di vecchie lire è l’investimento complessivo 3600 miliardi arrivano dai privati, 1500 sono i fondi già previsti per la viabilità dalla Regione, si tratta di recerne altri 900, ma certamente non parliamo di sogni questa strada si deve realizzare, con tutti gli aggiustamenti del caso naturalmente e concertando tutti i passaggi».
Andrea Apruzzese
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