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Formia. Assoper Federlazio. Silvio D'Arco: «Con Frosinone è possibile una fruttuosa collaborazione. Le divisioni aumentano la debolezza»
In occasione dell'Assemblea Pubblica che si è tenuta a Formia per il
rinnovo del Consiglio Direttivo e delle cariche di Presidente e Vice
Presidente - Assoper-Federlazio rinnova il suo ruolo di collante tra i
sistemi di Latina e Frosinone e rivolge l'attenzione alla concreta
possibilità di un'integrazione tra le due grandi province.
Si mettono dunque in campo nuove forze in grado di far emergere il
territorio della provincia dal suo stato di isolamento e di arginare
infruttuose mire disgregatrici.
«Siamo convinti» spiega il Vice Presidente Silvio D'Arco «che attraverso l'
Assoper Federlazio sia realmente possibile il passaggio da una semplice
volontà politica di unire due territori ad un momento di pratica
realizzazione. Le divisioni infatti accrescono la debolezza di un territorio
che già soffre di evidenti carenze strutturali e fatica a trovare un'
identità. Un problema questo più che mai rilevante se si considerano le
proposte di Roma Capitale e Roma Città Regione». Quale allora il ruolo e il
destino economico delle province?
«È necessario" - ha detto Patrizia Neri Presidente Assoper - "rendere il
terriorio realmente competitivo e dotarlo di un adeguato sistema di
infrastrutture viarie trasversali che facilitino i traffici commerciali e
rendendoli rapidi e veloci. L'esperienza insegna che la carta vincente è l'
integrazione e per questo intendiamo creare un terreno sul quale sia
possibile edificare le grandi basi realizzative per un unico territorio che
leghi le due province di Latina e Frosinone e crei un sistema industriale
del Basso Lazio». Concentrazione - specificità - trasversalità sono dunque i
principi grazie ai quali sarà possibile vincere questa sfida. Perché fare
sistema porta a risultati concreti.
Nel corso dell'Assemblea, Federlazio ha inoltre approfondito il tema dei
nuovi strumenti finanziari a disposizione dell'imprenditoria. In particolare
sono state presentate la società regionale Unionfidi e la società camerale
Intrafidi e le misure 1.1 e 1.2 del Docup 2000/2006, dirette a finanziare
progetti immateriali - di qualità, marketing, sistemi informativi e
informatici e impatto ambientale - e materiali - opere di ampliamento,
ristrutturazione o ammodernamento - riservati alla piccola e media impresa
operante all'interno delle aree Obiettivo 2 e Phasing out. Grazie poi ai
Consorzi di Intermediazione Unionfidi e Intrafidi gli imprenditori hanno a
disposizione ulteriori strumenti di supporto tecnico in grado di agevolare l
'accesso al credito attraverso la prestazione di garanzie su finanziamenti
bancari.
Mauro Cascio
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