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Latina. Terme di Fogliano, scoppia lo scandalo. Giorgio De Marchis: «Abbiamo pagato fior di miliardi delle vecchie lire per un sogno elettorale»

Il 29 dicembre 2003 la Giunta Comunale ha approvato una "Direttiva Sindacale" predisposta dal Sindaco e dal Direttore Generale del Comune di Latina volta a riorganizzare il "settore Avvocatura". Con questo documento si è cercato di mettere ordine in un settore che per anni è andato avanti in base ad approssimazioni successive. Nella direttiva vengono previste con dovizia di particolari, tutte le procedure ed i percorsi che gli atti giudiziari devono compiere dal momento in cui giungono al Protocollo del Comune di Latina. Si dice espressamente che i Dirigenti dei settori interessati inviano gli atti al settore avvocatura che, entro 7 giorni, predispone il parere relativo al tipo di procedura che il Comune intende tenere. L'Avvocatura avrà anche il compito di promuovere giudizi, opposizioni ecc. autonomamente, non ricorrendo più all'approvazione preventiva da parte della Giunta, come è avvenuto fino ad oggi. Il Sindaco e la Giunta, tuttavia, si riservano il diritto a costituirsi in giudizio per fatti di natura altamente politica o discrezionale che esulano o non siano connessi alla specifica attività gestionale. Osserva il consigliere diessino Giorgio De Marchis: «Oggi, alla luce delle mancanze e delle dimenticanze riscontrate nella vicenda del "buco" delle Terme di Fogliano, appare con chiarezza la paradossalità di questa azione di riorganizzazione del settore che giunge tardivamente. Tutto questo ci porta a fare delle valutazioni ulteriori circa la questione del "buco" delle terme infatti ci si chiede come abbia fatto il Sindaco Zaccheo ad elaborare negli ultimi mesi la direttiva di riorganizzazione del settore avvocatura insieme con i Dirigenti di Staff, compreso quello del Settore Avvocatura, senza chiedere delucidazioni ed informazioni inerenti le "pratiche" giacenti in quel settore, tra le quali c'era quella dell'ingiunzione di pagamento. Inoltre sempre per quel che concerne l'Avvocatura, che sembra essere additata come il settore che avrebbe commesso "l'errore" relativo alla mancata informativa circa il decreto ingiuntivo, bisogna sottolineare un'altra cosa circa il Responsabile politico di quel settore, in altri termini l'Assessore di riferimento, che è il Sindaco di Latina il quale ha mantenuto le deleghe all'avvocatura stessa ed al contenzioso. Pertanto appare ancora più strano e singolare il fatto che il Dirigente del settore abbia preso visione del Decreto ingiuntivo senza informare il suo "Assessore" di riferimento!!! La questione comincia ad avere contorni sempre più indefiniti, resta comunque un fatto certo, ovvero che alla fine i 4 milioni di euro dovranno essere versati, tutti o in gran parte, e saranno soldi dei cittadini di Latina. Questo sarà l'amaro prezzo che la comunità pagherà per il fantasioso progetto delle Terme che, prima la Democrazia Cristiana poi Finestra, Alleanza Nazionale ed il centro destra hanno contribuito ad alimentare per meri calcoli elettorali. È importante però che a questo punto vengano poste in essere tutte le azioni di autotutela patrimoniale ed ambientale necessarie, ci spaventa infatti il fatto che Zaccheo da anni vada predicando la realizzazione di strutture alberghiere e residenziali alla Marina di Latina, compresi i terreni delle Terme. Non vorremmo infatti che alla fine si decidesse di pagare il "conto", mediante la "cessione" di quei terreni che da agricoli non valgono nulla ma, infarciti di volumetrie "turistiche" e residenziali, potrebbero consentire il pagamento delle fatture. I Democratici di Sinistra non consentiranno che queste operazioni vengano messe in campo pertanto oltre alla convocazione immediata del Consiglio, chiederemo la Convocazione straordinaria della Commissione Urbanistica al fine di valutare la destinazione attuale dei terreni e per porre in essere tutte quelle azioni volte a tutelare quella porzione di territorio evitando su di esso facili speculazioni».

Mauro Cascio


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