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Cisterna. Le Grotte della Memoria. Massimiliano Cera e Luca Ricciardi: «Perché tra generazioni non si perda il valore della testimonianza»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Massimiliano Cera e Luca Ricciardi della onlus Gianni Rodari. Sono in corso a Cisterna, e terminano sabato, una serie di manifestazioni per ricordare la guerra... «Il 22 gennaio del 1944 gli alleati sbarcano ad Anzio e tentano di creare una testa di ponte per raggiungere Roma. E Cisterna si viene a trovare al centro dello scontro. Conseguenze dirette dello sbarco furono i bombardamenti. La popolazione civile cercò protezione nelle grotte, quelle di Palazza Caetani. Il 9 marzo il comando tedesco ordinò agli abitanti di lasciare la cittadina». Cisterna fu completamente distrutta... «Sì, un dato rilevante. Il 97% degli edifici fu distrutto. Uno dei bombardamenti più pesanti dell'intero conflitto. Pensate che su una popolazione di 7000 abitanti i morti furono ben 500. Ecco, noi vogliamo ricordare la drammaticità di questi eventi, coinvolgendo anche chi ha vissuto questa esperienza». Sabato gran finale... «Sì, proporremo un documentario, nella sala consiliare del Comune e ci saranno delle performance teatrali a cura della compagnia Opera Prima. Gli attori porteranno il pubblico sotto le grotte per fare rivivere quei momenti. Saranno presenti addetti culturali dell'ambasciata americana e di quella tedesca, lo storico Parisella e il giornalista Piergiacomo Sottoriva». La vostra associazione è intitolata Gianni Rodari, il noto scrittore per l'infanzia. È un modo per coinvolgere anche le nuove generazioni? «Certo, nel passaggio dalle vecchie alle nuove generazioni vorremmo restasse traccia delle memorie principali di questo secolo».

Sara Fedeli

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