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Priverno. Lanificio. Lucilla Pagliaroli (Rifondazione Comunista): «La prioprietà si è sempre disinteressata dei problemi dei lavoratori»
Venerdì 30 Gennaio si è tenuta, come è noto, presso il Lanificio Privernum un'assemblea
pubblica, organizzata dagli operai insieme a Rifondazione Comunista, a cui hanno partecipato
esponenti politici locali e provinciali insieme alle rappresentanze degli operai e ai
membri del Circolo Operaio Lepino. Rifondazione Comunista non ritiene sia inutile spiegare
ancora una volta l'evolversi di questa drammatica situazione e fare alcune dovute precisazioni.
Racconta Lucilla Pagliaroli, responsabile del circolo di Priverno:
«I primi sentori di crisi nel Lanificio giunti a Novembre agli operai
e l'arrivo della lettera di mobilità a seguito del discutibile incontro dal Prefetto senza
l'invito al Sig. Marzullo, rappresentante sindacale della Cgil- Filtea, ha gettato
le lavoratrici e i lavoratori in una comprensibile disperazione con forte preoccupaziuone
per il futuro del loro posto di lavoro spesso unico sostentamento per le loro famiglie.
È doveroso, però, e l'assemblea del 30 Gennaio ne è la dimostrazione, riconoscere che
da novembre ad oggi si sono verificati tra gli operai cambiamenti che di certo il proprietario
non aveva calcolato, deciso com'era a chiudere velocemente l'azienda tessile senza prendere
in considerazione le legittime richieste delle maestranze. Infatti di pari passo
col crescere dell'arroganza e delle inaudite pretese del miliardario Sig. Pecci, tutti
gli operai hanno maturato una precisa consapevolezza dei loro diritti, sfociata in una
serie di iniziative appoggiate da Rifondazione Comunista, dai C.O.L. e dagli studenti
di Priverno. Parlando in questi giorni con le lavoratrici e i lavoratori è più che mai
evidente che non sono più disposti a sopportare oltre la mancanza di rispetto del miliardario
Pecci dopo che per anni essi stessi con il loro lavoro hanno fatto raggiungere all'azienda
tessile picchi di fatturato superiori ai 22 miliardi. È riduttivo, dunque, secondo
noi del P.R.C. e poco rispettoso della battaglia che questi operai stanno portando
avanti con molti sacrifici parlare di "speranze ridotte al lumicino". Al contrario gli
operai sono da tempo perfettamente consapevoli che la loro arma è l'unità e hanno dimostrato,
organizzandosi, di possedere una maturità e una dignità totalmente sconosciuta al
miliardario Sig. Pecci. La trattativa con il sindacato, nonostante la forzatura del
Sig. Pecci, è aperta e da questa gli operai pretendono la salvaguardia della
loro occupazione e il totale rispetto dei loro diritti di lavoratori e cittadini. Alla
luce di questo è bene che si sappia che di certo non otterranno l'effetto sperato le
minacce e le finte promesse di collocamento del Sig. Pecci, addirittura Cavaliere del
lavoro della nostra Repubblica, che ha mostrato la faccia peggiore dell'impresa di cui,
come ha giustamente osservato Giuseppe Carroccia del P.R.C., non possiede né l'etica
né quel rispetto dei lavoratori che contraddistingue fortunatamente altri
industriali italiani: non a caso la stessa Associazione degli Industriali ha
preso le distanze dalle scelte del proprietario.
Si badi bene però che questo atteggiamento irrispettoso degli operai e delle istituzioni
rischia di trasformarsi in un arma a doppio taglio: gli operai lotteranno fino in fondo
e presto il Sig. Pecci non potrà più ignorare le loro legittime richieste. In tutta questa
vicenda Rifondazione Comunista a livello locale, provinciale e regionale (e non solo dunque
con i giovani membri del circolo locale, come ha erroneamente asserito il Consigliere
Provinciale Federico D'Arcangeli) già da Novembre è in contatto con gli operai organizzando
insieme a loro incontri e assemblee con il sindacato e durante il Consiglio Comunale
aperto del 9 Dicembre ha richiesto fortemente un più concreto impegno da parte
dell'Amministrazione e di tutte le forze politiche e che ci fosse costante
informazione per gli operai, richiedendo inoltre la convocazione di un altro
Consiglio straordinario per discutere dei problemi del lavoro nel nostro territorio,
in particolare della precaria situazione occupazionale degli L.S.U. impiegati nella
Multiservizi di Priverno. Il P.R.C. ha appoggiato con la mobilitazione dei compagni
del regionale tutte le iniziative degli operai del C.O.L.. Ed è solo l'inizio: il
Capogruppo al Senato di R.C., l'On. Gigi Malabarba, già da tempo ha fatto sapere
ai lavoratori ed alle lavoratrici del lanificio la sua totale disponibilità a
difendere i loro diritti e a estendere a livello nazionale la situazione degli
operai del Lanificio. Inoltre stiamo organizzando un'incontro a cui insieme al senatore
Malabarba speriamo siano disposti a partecipare i rappresentanti parlamentari di
tutte le altre forze politiche, in particolare quelli della maggioranza parlamentare.
Anzi approfittiamo per lanciare un invito, che al più presto inoltreremo ufficialmente,
all'On. Pedrizzi e all'On. Burani, che durante la scorsa campagna elettorale non hanno
mai fatto sentire la loro mancanza. Per concludere un appello alle forze politiche
tutte: scendiamo in campo con fermezza a difesa dei lavoratori e delle lavoratrici
del Lanificio Privernum e lavoriamo insieme avvalendoci del prezioso contributo dei
sindacati per concordare iniziative concrete a difesa degli operai del Lanificio
Privernum e del futuro occupazionale della nostra Provincia».
Mauro Cascio
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