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Latina. Fare Impresa. Maria Annunziata Luna (Per il Lazio): «Il mondo cooperativo deve avere strumenti per poter camminare al passo coi tempi»

«Nel porre l'accento su come la cooperativa rappresenti uno strumento potente di emancipazione economica e sociale dei singoli aderenti e di quelle comunità locali che esprimono una volontà di sviluppo sociale, vorrei evidenziare il ruolo di primissimo rilievo delle cooperative nell'epoca post-industriale». Lo ha dichiarato Maria Annunziata Luna in occasione dell'assemblea provinciale delle Confcooperative. «Viviamo oggi un tempo in cui bisogna trovare forme alternative di imprenditoria rispetto al gigante: questa forma di alternativa può essere valida solo se c'è un'interazione tra l'uomo ed il processo produttivo di beni e servizi, se l'organizzazione del lavoro rende responsabili dei risultati in prima persona. Quella della gratificazione personale è al giorno d'oggi un'esigenza sentita quanto quella economica: per questo il modello della cooperativa è destinato ad avere sempre più successo. Consapevoli di questo ruolo, in regione ci siamo attivati affinché il mondo cooperativo avesse garantiti quegli strumenti che gli consentissero di camminare tenendo il passo dei tempi. Con la legge 20 del 2003 abbiamo disciplinato la promozione e lo sviluppo della cooperazione, prevedendo un ampio raggio di iniziative. Ampio raggio di iniziative, ma sostenute tutte da una ratio comune: quella indicata all'art. 2 dove si parla di promuovere la cultura cooperativa. Questo come si fa: attraverso convegni ad hoc, predisposizione di un sistema informativo, l'assistenza tecnica a progetti di cooperative. Ma anche tramite momenti che sono tradizionalmente considerati appannaggio di entità imprenditoriali di più ampie dimensioni: accesso al credito; qualificazione; innovazione; internazionalizzazione. Quando si dice la Regione interviene per "sostenere la cooperazione mediante la concessione di contributi, inclusi quelli relativi all'accesso al credito", si dice qualcosa di molto importante, di vitale per la piccola impresa. La parola internazionalizzazione non è più vista come qualcosa che appartiene ad un mondo lontano, ma che invece deve diventare sinonimo di quotidianità per le aziende locali che vogliono rimanere competitive. Essere vicini al mondo della cooperazione significa anche programmare politiche di cooperazione: con compiti di proposta valutazione e verifica viene istituita la Consulta per la Cooperazione e, parallela a questa l'istituzione di un Osservatorio Regionale per la cooperazione. Abbiamo così sia l'organo politico che quello tecnico, tutto su base regionale, per poter avere in ogni momento uno specchio della realtà, una fotografia del mondo cooperativo dalla quale desumere una serie di dati indispensabili per programmare in maniera mirata. Previsto anche un fondo speciale, costituito presso l'Agenzia Sviluppo Lazio, per la promozione ed il sostegno della cooperazione. La legge 20 del 2003 offre quindi, notevoli spunti programmatici ed una struttura a livello regionale di notevole livello. Entra qui in gioco il ruolo dell'Associazione di categoria, che, sempre di più, a seguito del decentramento amministrativo, è l'interfaccia necessario dell'Istituzione. Considerato il ruolo fondamentale della Regione nell'attuazione del decentramento, considerato il ruolo del Consigliere Regionale sul proprio territorio, trovo questo incontro positivo e costruttivo nell'auspicio che oggi si apra una ulteriore strada per una proficua collaborazione. Sono fortemente convinta della necessità di attuare forme di concertazione e di dialogo costante: rimango dunque a disposizione per ogni iniziativa che vorrà vedere protagonista la ConfCooperative nell'utilizzare al meglio le strutture della legge 20 del 2003».

Mauro Cascio


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