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Aprilia. Floricoltura settore in crisi. «Il 70% delle Aziende a rischio chiusura». Costituito un Forum permanente per discutere le problematiche
Sono molte le aziende floricole che si trovano in grave condizione finanziaria. Quali
le cause? La globalizzazione, ad esempio, è una di queste. Chi produce fiori recisi
e piante ornamentali e certamente il primo a risentirne della incontrollata concorrenza
internazionale.
I prodotti d'importazione costano mediamente il 40-50% in meno di quello locale, mentre
i costi aziendali dei floricoltori in Italia sono più elevati del 70%.
Puntualmente in ogni festività la concorrenza diventa più agguerrita, i grossisti del
settore, negli ultimi 10 anni, preferiscono acquistare in Mercati: dell'India, del Kenia
o dell'America Latina, approfittando di una buona qualità dei prodotti che nonostante
il viaggio sono quasi sempre in ottima condizione, oltre ad essere meno costosi.
Per esigenza, anche alcuni floricoltori ricorrono a questa soluzione, soprattutto,
per mantenersi i pochi clienti rimasti, ma facendosi automaticamente dei clamorosi autogol.
Come difenderci? Innanzi tutto, per il settore, non c'è mai stato un'intervento
comunitario "esclusivo", si è sempre generalizzato con finanziamenti a pioggia
per tutto il settore dell'agroalimentare, agevolando quasi sempre il più forte, anziché
il bisognoso. Le scelte nelle politiche di sostegno della Regione Lazio, finora, non
hanno approfittato dei fondi Comunitari destinati esclusivamente per il settore floricolo,
fanno meglio di noi gli altri Paesi Comunitari, come ad esempio Spagna e Olanda.
Oggi, a differenza del passato, qualcosa in più l'Amministrazione Regionale sta
facendo, grazie, forse al rumore fatto negli utimi due anni, dagli stessi imprenditori
del settore.
La VI° Commissione attività Produttive, (R.L.), per la prossima primavera sembra
aver destinato parte del sostegno comunitario al settore florovivaistico, divenendo così,
il primo esempio in Italia. Mentre non sappiamo che fine abbia fatto quel finanziamento
di tre Milioni di Euro, destinati dalla Giunta Regionale per il Mercato dei fiori di
Campoverde deliberati nella previsione di bilancio 2003 deliberati, 22 novembre 2002.
Molti floricoltori hanno iniziato, negli ultimi 5 anni, a convertire le loro aziende
dal Floricolo a Orto-frutticolo.
I primi a farlo, sono una ventina di imprenditori nell'Agro Pontino, avvantaggiati
da serre tecnologicamente avanzate, si sono già guadagnati un'ottima fetta di mercato
nella distribuzione industriale dell'ortofrutticolo.
Gli ex-floricoltori si sono specializzati nella produzione di: pomodorini, zucchine,
basilico e prezzemolo, ed hanno immediatamente portato in positivo il reddito aziendale,
(nei primi 2 Anni di conversione +100%), risanando così parte delle passività
accumulate dai mutui sull'azienda, debiti accumulati, anche, nella coltivazione dovuta
soprattutto alll'acquisto di prodotti fitofarmaceutici, di carburante e delle piantagioni.
Il basilico, prezzemolo ed ortaggi, che si trovano nei banchi di gran parte dei
supermercati e discaunt o maggiormente nelle frutterie, proviene spesso dalle aziende
convertite nell'Agro Pontino.
La Cooperativa EuroMercato in collaborazione con l'Associazione dei floricoltori Pontini,
sta organizzando un "Forum Agricoltura", una via per essere uniti e rappresentativi
con le istituzioni, propositivi e aperti al dialogo per una politica settoriale,
oltre che comunitaria, nella ricerca della concretezza e delle politiche di indirizzo,
per essere da collante per la collaborazione con tutto il settore florovivaistico.
Su questo tavolo sono assolutamente necessari gli Amministratori locali, regionali,
la Camera di commercio e le rappresentanze sindacali.
«Cogliamo l'occasione per ringraziare gli Amministratori del Comune di Aprilia,
il Sindaco, l'azienda APS e tutti i cittadini che ci hanno concesso e accolto
nella struttura di Campoverde.
Struttura ottima oltre che ben posizionata strategicamente, anche se attualmente
è ancora in fase sperimentale, e necessario per questo, un Ufficio Commerciale ed
un'Asta ON-LINE, non è, e non sarebbe un impegno finanziario, poiché si auto-finazia,
creando inoltre dei posti di lavoro; potremmo con l'Ente Gestore (APS), trovare
una soluzione comune.
Anche l'Olanda, nel Mercato di Alsmeer (il più famoso ed importante del mondo),
da un anno offre questo servizio.
Produttori e commercianti, senza muoversi dalla azienda, vendono il loro prodotto a
migliaia di chilometri di distanza, in assoluta comodità e sicurezza, con l'accredito
in tempo reale nel proprio c/c, pagando solo il 5% di commissione.
Siamo convinti che le soluzioni si trovano e ci sono, solo discutendo si potranno risolvere».
Mauro Cascio
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