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Latina Voglia d'Impresa. Un 2003 positivo: i dati di Osserfare sulle iscrizioni al registro imprese della Camera, calano le cessazioni d'attività»
Sempre più imprese, sempre meno le aziende che lasciano il mercato. Questo il quadro
che emerge dai dati di Osserfare elaborati sui movimenti del Registro Imprese della
Camera di Commercio di Latina.
Le dinamiche relative ai movimenti demografici presso il Registro Imprese camerale
risultano in miglioramento rispetto agli anni precedenti: il tasso di crescita si
attesta al 2%, contro un media negli ultimi cinque anni dell'1,5%.
In termini assoluti si tratta di oltre 3.800 iscrizioni, che al netto di 2.800
cessazioni determinano un saldo positivo di circa 1.000 imprese;
in termini relativi tali valori si traducono in un tasso di natalità del 7,3%,
in linea con i valori medi degli ultimi cinque anni e di un indice di
mortalità in calo: 5,3%, contro il 5,9% in media quinquennale.
Dalla disaggregazione per comparti emergono dinamiche fortemente differenziate per
il settore agricolo che fa registrare, a chiusura d'anno, una performance negativa
attribuibile al saldo fortemente negativo rilevato negli ultimi tre mesi: -122
le imprese (a settembre 2003 il saldo era pari a +106 unità); la contrazione,
sommata a quella degli anni precedenti, vede ridursi la consistenza complessiva
degli agricoltori del 3% dal '99 ad oggi.
Il settore con il tasso di crescita più elevato si conferma essere quello delle
"Attività immobiliari, noleggio, informatica..." (+6,8%) ed in ulteriore accelerazione;
in miglioramento anche il ritmo di crescita delle attività economiche
connesse al turismo, "Alberghi e ristoranti" (+3,7%). Tali
indicazioni sono confermate dagli indicatori economici rilevati dalla congiunturale
condotta da Osserfare.
Industria e Commercio non crescono oltre l'1,4%, sotto tono rispetto al 2002 e sotto
la media totale attività economiche (+2,0%); nel 2001 erano risultati in linea
con il tasso di crescita complessivo, nel 2002 di gran lunga superiori.
Dall'analisi per forma giuridica emerge come la gran parte del saldo (circa il 57%)
sia spiegata dalle società di capitali che presentano il tasso di crescita
più elevato (+6,8%) e con un gap rispetto alla media (+2%) di quasi cinque punti
percentuali; ciò ad ulteriore conferma del rafforzamento della componente delle
forme societarie rilevato negli ultimi anni la cui risultante è il rafforzamento
del tessuto produttivo locale.
Ai fini di un'interpretazione esaustiva delle dinamiche in atto, è utile un breve
confronto territoriale con le altre realtà laziali ed il dato Italia.
La performance pontina si inserisce in un contesto regionale vivace che presenta
una crescita più che doppia rispetto alla media Italia; ovviamente il dato
romano spinge verso l'alto il risultato laziale, comunque le province minori,
escludendo Viterbo, si posizionano intorno ad una crescita del 2%, senz'altro
superiore al dato nazionale.
Mauro Cascio
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