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Priverno. Lanificio. I carabinieri censiscono i dipendenti. Insorge Rifondazione: «È una intimidazione». Interrogazione al Ministro

Nuovo intervento sul Lanificio di Priverno questa volta, del Coordinamento in Difesa del Lanificio Privernum, fondato dal Circolo di Rifondazione Comunista di Priverno e dal Circolo Operaio Lepino. «Da ottobre i Carabinieri si sono più volte recati presso il Lanificio», si legge in una nota. «Il 30 gennaio un nucleo del Comando dei Carabinieri di Priverno si è presentato durante l'assemblea aperta, tenutasi all'interno dell'azienda. Successivamente, il 4 Febbraio i Carabinieri si sono di nuovo recati presso lo stabilimento per richiedere le generalità di tutti i lavoratori, adducendo come motivazione la necessità di fare un censimento. Questi atti hanno naturalmente creato forte preoccupazione tra tutti gli operai, che com'è noto, in questo periodo vedono messi a repentaglio i loro posti di lavoro. Il nostro coordinamento è consapevole che il censimento non rientra nelle mansioni delle forze dell' ordine e che se realmente ci fosse stata la necessità di conoscere le identità degli operai, sarebbe bastato, ad esempio, farne una semplice richiesta ai registri dell'Inps. L'anomalia di questa procedura ha contribuito a rendere ancora più teso il clima tra gli operai. Il coordinamento ritiene opportuno che su questa vicenda si faccia chiarezza, con l'intento di dissipare gli eventuali dubbi che possa trattarsi di una forma di intimidazione nei confronti degli operai. È per questo motivo che il Sen. Malabarba di Rifondazione comunista ha inoltrato un'interrogazione Parlamentare perché al più presto si faccia luce su questi episodi. Al Ministro degli Interni, in questa interrogazione, si chiede "se non ritenga che le visite dei Carabinieri al lanificio non si possano configurare come un'intimidazione nei confronti dei lavoratori e dei sindacati impegnati nella vertenza e quali provvedimenti intenda intraprendere per garantire le libertà sindacali presso lo stabilimento di Priverno". Intanto il coordinamento si auspica che la convocazione, il 16 Febbraio, del tavolo di concertazione presso la Task force per l'occupazione della Presidenza del Consiglio porti soluzioni concrete e che l'Amministrazione Provinciale in quella sede sia coerente con le dichiarazioni recentemente fatte e realmente attui un incisivo intervento a difesa del futuro occupazionale degli operai all'interno del Lanificio. Di pari passo con l'inizio delle trattative, il coordinamento porterà avanti le forme di mobilitazione già annunciate a difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dell'azienda tessile che, di fatto, rappresenta una delle ultime realtà produttive del comprensorio lepino».

Mauro Cascio


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