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Latina. Fecondazione assistita, i cattolici passano anche in senato: bentornato Medioevo. Ancora lucchetti alla scienza e alle libertà personali
Oltre ad insegnare Politica economica, anni fa Luca Coscioni correva la maratona. Oggi il
presidente dei Radicali Italiani, colpito da sclerosi laterale amiotrofica, parla grazie
a un computer ed è del tutto paralizzato. La cattolicissima legge che regola la procreazione assistita,
approvata ieri alla Camera, proibisce la ricerca sulle cellule staminali embrionali,
che potrebbe salvare milioni di vittime del morbo di Parkinson, di Alzheimer, delle
sclerosi, di malattie degli apparati uditivi e visivi, di paraplegie, di malattie
cardiovascolari e di molte altre ancora. Luca chiede, insieme a molti altri malati cronici,
di sperare.
Perchè rubare la speranza ai malati? I legislatori assumono il principio (non scientifico,
ma frutto di una "credenza" religiosa) che l’embrione,
anche nei primissimi stadi della formazione, sia un essere umano come noi, come
Luca e, pensate, scelgono di “tutelare” persino gli embrioni congelati non più utilizzabili
preferendo gettarli nella spazzatura, insieme alla speranza di Luca, piuttosto che renderli
disponibili alla ricerca come in quasi tutta Europa. La nuova “leggeburka” pone, altresì, i
medici nell’impossibilità di esercitare in scienza e coscienza la loro professione.
Infatti si escludono dalla procreazione assistita le coppie senza problemi di sterilità,
portatrici di patologie genetiche trasmissibili al concepito; tali coppie in caso
di feto malformato, avrebbero solo la possibilità dell’aborto ma non potrebbero accedere
alla diagnosi preimpianto attraverso la quale è possibile selezionare gli embrioni
malati in modo da trasferire in utero solo quelli sani.
Il segretario radicale Daniele Capezzone ha dichiarato: «Con questa legge Buttiglione e
i suoi amici entrano nelle case dei malati per dire loro che devono restarsene buoni
a letto o sulla loro carrozzina. A quanti rivendicano il soffio dello Spirito Santo
nell’azione della Casa delle Libertà - ha continuato sarcastico - facciamo notare quanto
sia invece diabolica una politica che chiude le porte alla speranza e che mette i
lucchetti alle libertà personali. Ci troviamo di fronte a un colpo di coda del regime?
Probabile. Purtroppo è l’ennesimo, dopo quelli sul divorzio breve e sulla droga. In questa
seconda parte di legislatura si annuncia una triste Piedigrotta proibizionista».
Ma nel mirino dei Radicali non vi sono solo le forze della maggioranza, in particolare
gli oltre cinquecento parlamentari "liberali" di Forza Italia che hanno votato a
favore di una legge "clericale e violenta, che sacralizza l’embrione".
Per Marco Pannella "i più pericolosi sono proprio quelli che dicono di avere le nostre
stesse convinzioni ma che poi contro questa legge non hanno organizzato manco un
mezzo girotondo. Fanno bene a parlare sempre di programma: la loro politica è vuota
come la piazza che disertano".
Per protestare contro la legge della vergogna davanti a Montecitorio vi erano infatti
solo decine di militanti radicali, determinati a raccogliere le adesioni politiche e
le risorse finanziarie necessarie per una campagna referendaria contro le parti
più illiberali e inapplicabili della nuova legge. Nelle stesse ore pochi, tenaci
deputati della maggioranza confermavano in aula il loro aperto dissenso sul testo
votato dai colleghi.
«Questa legge è palesemente anticostituzionale - hanno dichiarato Bobo Craxi e Chiara
Moroni del Nuovo Psi - perché lede princìpi che sono alla base della
laicità dello Stato introducendo vistosi paradigmi etici. E il governo si è comportato
scorrettamente poiché ha finto di sottrarsi, in una ragione di una libertà di coscienza,
dal confronto parlamentare ma in realtà ne ha guidato tutte le fasi più delicate, in
stretta cooperazione con le istituzioni ecclesiastiche del Paese».
Il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi ha sottolineato come il legislatore
non possa "impedire la sua scelta e il suo modello su questioni che riguardano la
libertà della donna e il suo desiderio di essere madre. Dico di no a una legge ingiusta
e passatista". Infine, il sottosegretario agli esteri Margherita Boniver: «Quella di oggi -
ha dichiarato - è una giornata di lutto per il movimento delle donne, che riporta
l’Italia indietro di un quarto di secolo.
Una maggioranza schiacciante e ‘blindata’ approva una legge burqa intrisa di divieti,
quasi impossibile da applicare e che appare come un missile puntato contro la legge
sull’aborto».
Mauro Cascio
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