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Latina. Il poeta esule. Antonio Pennacchi: «Prima di chiamarlo assassino pensateci bene. Siete democratici solo quando pare a voi»
«Caro Mauro Cascio, tu devi andà affanculo, no in esilio volontario. Come ti viene in mente di associare il
mio nome in una intemerata contro Cesare Battisti? Io non lo so se Battisti ha ucciso o meno -
lui peraltro si professa innocente - e non lo sa nemmeno la giustizia francese, che non
ha difatti finora concesso l'estradizione proprio perché la giustizia italiana non gli
garantisce il "giusto" processo che prevede invece quella d'oltralpe (primo fra
tutti il diritto alla revisione del processo per chi è stato condannato solo
e sempre in contumacia: un elementare diritto alla difesa, che delle teste di cazzo
di libertari liberal-massoniko-demokratiko-radikali-servi-della-Cia come voi dovrebbero
essere i primi a difendere; ma, come al solito, siete demokratici solo quando
vi pare a voi, vi pigliasse un colpo e una paralisi). Prima di chiamarlo "assassino"
ci devi pensare due volte, altrimenti mostri della democrazia la stessa
considerazione di un qualunque senatore clericofascista eletto nel Pontino.
Cesare Battisti ha fatto gli anni di piombo, ha fatto la lotta armata. I suoi eventuali
errori - oltre ad esserseli comunque pagati con vent'anni di esilio - non sono
soltanto suoi, appartengono ad una fase e ad un periodo che meriterebbero
(in primis dalle teste di cazzo di grilli radicalparlanti) una riflessione
più compiuta, e soprattutto più complessiva, di quella della vendetta ad personam:
quella fu una guerra civile, e non s'è mai saputo di nessunissima altra guerra che,
dopo terminata, la potenza vincitrice continua a tenersi i prigionieri per oltre
vent'anni. Vai a fare in culo tu e tutti i radicali e chiediti perchè questo
tuo beneamato governo Berlusconi, e i tuoi ministri Castelli e Pisanu, si preoccupino
tanto di andare a prendere uno che in Francia fa il portinaio, lava le scale,
e la lotta armata l'ha del tutto abiurata da un pezzo. "Era una follia", ha detto -
mentre non si preoccupano certo di andare a cercare, per esempio, un certo Ghira,
figlio di industriali, che quello sì, per il modo in cui ha ammazzato una donna -
credo ti ricorderai del delitto del Circeo - è ancora in grado di ucciderne
qualcun'altra in qualche altra parte del mondo. A te e sto cazzo di radicale».
Antonio Pennacchi
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