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Latina. Corridoio Tirrenico. Vincenzo Zaccheo: «La realizzazione di questo importante progetto non vuol dire rinunciare ad altre strategie»
Alla presenza dei sindaci di Latina, Formia, Fondi, Cisterna, Pontinia, Monte San Biagio,
dei rappresentanti dei Comuni di Terracina e Sabaudia, di Cristiano Costanzo, dirigente
regionale delle Infrastrutture, di Mario Salabè, progettista dell'opera, di tecnici
comunali e regionali, presso l'aula consiliare del Comune di Latina è proseguito il
confronto sul "Corridoio Tirrenico" alla luce delle ipotesi alternative prospettate
e finalizzate a migliorarne il tracciato.
Il sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo, che coordina il tavolo politico pontino, che
fa da interfaccia al tavolo tecnico regionale, ha ribadito e sottolineato l'importanza
e la necessità di continuare il confronto con la Regione.
«Il tavolo istituito a Latina ha la funzione di coordinare e fare sintesi delle ragioni
rappresentate da sindaci, forze sociali e imprenditoriali della provincia perché poi trovino
adeguate risposte in sede tecnica regionale. Il "Corridoio Tirrenico" - ne sono convinto -
resta una grande opportunità che consente al nostro territorio di uscire dall'isolamento e
di immettersi e intercettare le grandi correnti di traffico nella direttrice Nord-Sud
e viceversa. Latina, con il più facile accesso in Europa, aumenta in attrattività e
competitività e anche di questo, fatta salva la ferma tutela dell'ambiente e del paesaggio,
la classe politica deve tener conto.
«La realizzazione del 'Corridoio'» -ha detto ancora il sindaco Zaccheo- «non significa
abbandono della scelte strategiche. Che restano la realizzazione dei collegamenti
trasversali con l'Autosole (Cisterna-Valmontone, già finanziato il progetto esecutivo;
Latina-Frosinone, in corso d'opera), della Pedemontana di Formia e della messa in
sicurezza della Pontina già finanziate. Dopo decenni di oblio, di questa rimessa
in moto di investimenti significativi sulla viabilità pontina sento di dover dire
grazie alla Regione Lazio».
Costanzo, dirigente regionale delle Infrastrutture, ha evidenziato di aver raccolto
i primi suggerimenti di modifica al primo tracciato ma dopo attenta verifica si è
arrivati alla conclusione di non poter accogliere la tesi alternativa che suggeriva
di collocare la nuova autostrada tra la ferrovia e i Monti Lepini-Aurunci.
Motivi: vulnerabilità sismica molto forte e difficoltà di ordine idrogeologico.
Salabè, progettista, ha sostenuto che il tracciato proposto aveva un senso perché parte
di un'opera di valenza nazionale e internazionale. Si è detto sempre disponibile a
recepire tutti i suggerimenti che possano soddisfare le esigenze del territorio. A
tal proposito ha ritenuto, per esempio, assai interessante e da esplorare, la proposta
del sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo, di realizzare un viadotto che più
facilmente porterebbe al superamento delle difficoltà destinate a concentrarsi nel
sud pontino se non venisse risolto prioritariamente il problema di Formia.
«Se si blocca a Formia, il corridoio non ha nessun senso (Zaccheo ha proposto di
far iniziare i lavori contestualmente sia da Fiumicino, sia da Formia)».
Salabè ha poi invitato i sindaci di Fondi e Monte San Biagio, portatori di altri
problemi che condizionano la realizzazione del Corridoio Tirrenico, a graficizzare le
proposte (il sindaco Zaccheo ha suggerito, se necessario per superare le difficoltà,
la realizzazione di gallerie artificiali interrate) perché in sede di verifica
tecnica possano essere valutati costi e fattibilità.
Nella discussione sono intervenuti anche i sindaci di Fondi, Cisterna, Pontinia,
Monte San Biagio e i rappresentanti dei Comuni di Terracina e Sabaudia. Tutti portatori
di istanze e necessità che sta ora al tavolo tecnico regionale vagliare e
dare adeguate risposte.
Il prossimo appuntamento è per giovedi.
Mauro Cascio
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