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LSU. Le Rappresentanze Sindacali di Base: «Non molleremo». Cronaca di una battaglia

Con la delibera approvata qualche giorno fa dalla Giunta Regionale si apre una fase molto impegnativa per il movimento dei Lavoratori Socialmente Utili. «Con la mobilitazione», scrivono le Rappresentanze Sindacali di Base, «abbiamo impedito che tutti gli Enti che non hanno possibilità di coprire con proprie risorse il 50% degli assegni scegliessero di non rappresentare i progetti mandando a casa i LSU; nella delibera infatti si prevede che la copertura sia a carico della Regione, ma questo non è un procedimento automatico, l'ente utilizzatore deve comunque prospettare nella delibera di proroga un percorso occupazionale e le indicazioni della Giunta Regionale vanno tutte nel senso delle privatizzazioni e delle esternazioni dei servizi. L'altro risultato raggiunto è stato l'impegno presente nella delibera per la continuazione dell'attività per i LSU esclusi dal decreto 81/2000 perché non avevano compiuto i dodici mesi nel 1999. Per il resto, la Giunta Storace si è allineata in tutto e per tutto alle indicazioni del Governo e del Ministero del Lavoro: le soluzioni occupazionali vogliono ricercarle con la privatizzazione dei servizi, rimangiandosi tutti gli impegni e le mozioni che avevano votato in consiglio prima delle elezioni per una prospettiva occupazionale vera e solida per tutti gli LSU. La RdB vigilerà affinché nessun progetto e nessun LSU cessi la sua attività, ma è certo che la lotta è ancora lunga perché allo stato attuale l'atteggiamento di questa Giunta va assolutamente in senso contrario a quanto da noi rivendicato. La Regione deve effettuare il monitoraggio dei posti vacanti nelle piante organiche del Lazio, deve lanciare un piano di sviluppo economico ed occupazionale che punti alla riqualificazione del territorio regionale, deve rispondere alle promesse e ai programmi fatti in campagna elettorale. Su queste cose e sulla preparazione della Legge che la Giunta dovrà presentare in Consiglio dopo la firma della convenzione con il Ministero del Lavoro non molliamo. Gli atteggiamenti propagandistici di chi dice una cosa e poi ne fa un'altra non incantano nessuno, né siamo disposti a dare credito a chi, quando governava la Regione, si è comportata esattamente come l'attuale Giunta».

Mauro Cascio


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