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Latina. No al Corridoio Tirrenico. Ajmone Finestra: «Un'opera devastante. Troppi e "frettolosi" consensi e tanti imbarazzanti silenzi...»

L'ex Sindaco di Latina Ajmone Finestra ha scritto al Presidente della Coldiretti della Provincia di Latina ed al Comitato Contro il Corridoio Tirrenico Meridionale per esprimere "tutta la mia solidarietà e tutta la mia condivisione verso le ragioni che vi hanno portato alla manifestazione che si terrà a Latina sabato prossimo" contro la realizzazione del Corridoio Tirrenico Meridionale così come proposto nel progetto "comparso" tra Dicembre 2003 e Gennaio 2004. Ribadisco l'assurdità di tale opera non richiesta e, soprattutto, non necessaria in tali mastodontiche dimensioni, con un impatto devastante per il nostro territorio sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista socio-economico. Vi assicuro che, come me, ci sono molte persone convinte che questa Provincia ha un urgente bisogno solo di quelle opere che per anni e anni abbiamo auspicato, come la Cisterna-Valmontone, la Fondi-Ceprano, il definitivo completamento del raddoppio della SS 156, il potenziamento della Pontina ove possibile e, dove non lo fosse, la messa in sicurezza. Tutti interventi già pianificati e in molti casi con la relativa progettazione. Oltre a questo però, è necessario capire che non è con le strade e le autostrade che si risolvono i problemi di traffico e/o di trasporto, c'è bisogno di programmazione con azioni sinergiche a 360° utilizzando tutte le risorse a disposizione (gomma, rotaia, cielo e mare) ma soprattutto bisogna essere al passo con i tempi con soluzioni moderne, proiettate nel futuro, svincolate il più possibile da interessi di gruppi privati, per non trovarci in ritardo rispetto al resto d'Europa ancora prima di partire. A tal proposito condivido pienamente una riflessione sull'argomento del Prof. Cervellati rilasciata in una recente intervista: «Si stanno cercando di risolvere problemi di oggi con soluzioni di 40 anni fa». Penso non servano altre parole. Chiudo con un pensiero nei confronti delle migliaia di famiglie che rischiano seriamente di uscire distrutte dalla realizzazione di questo progetto. La preoccupazione è forte. Spero che questa preoccupazione nel prossimo futuro si diffonda e sia più presente in tutti, soprattutto in chi ha poteri decisionali a tutti i livelli. Vi riconfermo la mia totale condivisione nella vostra azione di contrasto alla realizzazione di questa opera che purtroppo ha visto e vede troppi e "frettolosi" consensi e tanti imbarazzanti silenzi».

Mauro Cascio


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