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Latina. Corridoio Tirrenico. Anche l'Agesci č per il No. «Scelte di questo tipo vanno fatte in un contesto di analisi e di programmazione»
E sul Corridoio Tirrenico interviene anche l'Agesci pontina.
Una nota "per esprimere alcune perplessitą relative alla modalitą decisionali e di
partecipazione pubblica alle scelte per un intervento con impatto rilevante per il
nostro territorio sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista socio-economico".
«Come associazione riteniamo lo "Sviluppo sostenibile" una prioritą del nostro tempo,
come educatori e come cittadini "Ci impegniamo a vivere e promuovere una cultura di
responsabilitą verso la natura e l'ambiente, coscienti che i beni e le risorse sono di
tutti, non sono illimitati ed appartengono anche alle generazioni future" (Patto associativo
AGESCI).
Cerchiamo nelle nostre attivtą educative di operare per produrre un cambiamento culturale
nella societą essendo e formando persone che sappiano "fare del nostro meglio per lasciare
il mondo un po' migliore di come lo abbiamo trovato".
Nello specifico vogliamo affermare con forza e determinazione la necessitą di decidere
gli interventi in un contesto di consenso e di partecipazione, che discendano solo da
una preventiva e larga informazione pubblica, non potendo l'argomento rimanere confinato
esclusivamente nei consigli comunali e negli ambiti degli addetti ai lavori.
Con gli educatori e i ragazzi a noi affidati e con tutte le parti interessate, abbaimo
sempre cercato e cercheremo sempre una discussione libera, responsabile e consapevole
per stimolare il "senso critico", base per far in modo che il futuro sia migliore per
noi e per i nostri figli.
Le nostre perplessitą riguardano anche l'utilitą effettiva di un collegamento alternativo
alla dorsale autostradale piuttosto che un potenziamento dei collegamenti trasversali ad essa.
Riteniamo inoltre non corretto sostenere che la costruzione di una nuova autostrada
risolva i problemi della "sicurezza" delle strade gią esistenti (Pontina, Appia. Monti Lepini)
in quanto l'adeguamento di queste infrastrutture rimane un problema evidente ed irrisolto.
Ci domandiamo, quale futuro sostenibile si prospetta per il nostro territorio avente
ancora una forte vocazione agricola che vedrebbe in parte compromessa il suo assetto
e la sua funzionalitą da un ulteriore attraversamento che piuttosto che unire
(Fiumicino con Formia?) sembra separare.
Auspichiamo che qualunque scelta venga effettuata tenga conto del contesto globale di
assetto viario e di mobilitą.
Riteniamo che nell'ottica di una strategia complessiva il dibattito debba essere aperto
sull'intero modo di concepire il trasporto per favorire l'integrazione dei diversi
sistemi privilegiando quelli a minor impatto ambientale (emissioni di CO2) quali
nel nostro caso specifico la ferrovia; e la razionalizzazione del servizio di trasporto
pubblico su gomma (incentivazione degli autobus pubblici, car sharing).
Chiediamo infine, e fortemente, che ogni azione venga definita in un contesto di analisi e di
programmazione».
Mauro Cascio
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