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Latina. Fascisti immaginari. Dopo la liberazione del terrorista Battisti si riapre il dibattito sugli anni 70. E sui valori della nuova destra

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Ferdinando Parisella. Cesare Battisti, il terrorista pluriomicida sermonetano che è stato scarcerato dalla Corte d'Appello di Parigi (il 7 aprile prossimo l'esame della richiesta di estradizione avanzata dalla Magistratura italiana) ha (ri)portato alla ribalta il difficile tema degli anni 70 e della lotta armata. Di questo (e di tanto altro ancora) si parlerà domani alle 17.30 nel corso della presentazione del libro «Fascisti Immaginari - Tutto ciò che c'è da sapere sulla destra» dei giornalisti romani Luciano Lanna e Filippo Rossi, edito dalla Vallecchi di Firenze. «In realtà di parlerà di tutto il complesso fenomeno della destra italiana. Quel libro, e di conseguenza l'incontro, è una sorta di dizionario di temi, aspetti, problemi». All'appuntamento, che si terrà al Doolin di via Adua, interverrà anche Giordano Bruno Guerri, direttore responsabile del quotidiano L'Indipendente che a fine mese tornerà in edicola con un format simile a quello de "Il Foglio" di Giuliano Ferrara. Con lui ci sarà Antonio Pennacchi, il più importante scrittore pontino che ormai tutta l'Italia comincia ad apprezzare. Infine Umberto Groppi, direttore editoriale della Vallecchi.
Cosa ti aspetti da questo dibattito? «Certi successi di oggi sono venuti grazie ad uno sforzo culturale fatto in quegli anni settanta, uno sforzo fatto aldilà dello schieramento ideologico. Vorrei che si evidenziare soprattutto questo aspetto». In cosa dovrebbe impegnarsi maggiormente questo governo espressione della "nuova destra"? «Il governo sta facendo degli sforzi apprezzabili. Il moloch della burocrazia è il grosso problema di chiunque faccia politica, a qualsiasi livello. Certo che, come diceva già Vittorio Sgarbi, mi sarei aspettato una maggiore incesività ed una maggiore affermazione di personalità. Ecco perché riguardo la non utilizzazione della cultura a fini governativi io mi trovo dalla parte di Sgarbi». Ma la sinistra ha sempre avocato a sé un certo predominio culturale. È così? «Io sono contrario a certi schematismi. Perché la cultura è cultura. Ma la destra ha dato tantissimo, a tutti i livelli e in tutti i campi. Però non me la sento di fare una catalogazione».

Claudio Ruggiero

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