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Latina. Investimenti non previsti. Giorgio De Marchis: «Una forzatura in Commissione Urbanistica e si approva lo scambio di volumetrie in R5»
«Alla fine i Consiglieri di Alleanza Nazionale hanno approvato lo spostamento della porzione
di volumetria ricadente sul macrolotto che attualmente ospita il "Mulino Piattella",
precisamente 28.000 mc, su un lotto diverso non servito da arterie viarie, posto
a circa 2 km in linea d'aria dal Mulino». Commenta Giorgio De Marchis, consigliere DS:
«Per la prima volta nella storia di un Comune italiano parte di una volumetria viene
spostata da un lotto ad un altro, destinato quest'ultimo dal PRG a "verde pubblico",
non di proprietà del soggetto che ha richiesto lo spostamento.
Eppure questa complessa manovra di spostamento è avvenuta malgrado nessuno avesse mai
voluto impedire al titolare di quella volumetria la possibilità di edificare sulla sua area.
Avevamo chiesto soltanto che questo avvenisse sulla base della normativa che
attualmente regola questo tipo di situazioni, che prevede, in caso di multiproprietà,
l'indennizzo degli altri proprietari da parte di colui che è proprietario di almeno
il 50% delle aree, e successivamente il rilascio della concessione edilizia su quel comparto.
L'assessore Rosolini tuttavia, caricandosi moralmente dell'onere che ricadrebbe
interamente sul proprietario "maggioritario" delle aree del macrolotto, ha detto che
questa operazione sarebbe troppo onerosa per l'imprenditore, ed allora, insieme con
AN ha deciso di agevolarlo con questo tipo di proposta che toglie l'imprenditore
dall'impaccio di dover risarcire gli altri proprietari contrari all'abbattimento
delle loro abitazioni.
Comunque l'approvazione di questa impostazione e di questa proposta apre oggi un
problema notevole, legato all'acquisizione da parte del Comune del "Mulino" che è
stata affrontata con una grande superficialità. Infatti per giustificare questa
acquisizione l'Assessore Galardo, invitato a partecipare alla Commissione su richiesta
dei DS, ha parlato di un interessamento dell'Università per il Mulino al fine di
sfruttare quelle strutture per i laboratori di Biotecnologie, non suffragando però
questa tesi né con richieste formali tanto meno con un piano finanziario che evidenzi
la copertura degli eventuali costi della ristrutturazione.
Pertanto si riaffaccia l'ipotesi che i costi della ristrutturazione siano a totale
carico del Comune che, come già annunciato dagli stessi proprietari dell'area nel
corso di una precedente commissione urbanistica, intenderebbe pagarli alla proprietà
con un premio di cubatura di ulteriori 27.000 mc, in cambio della consegna del
Mulino ristrutturato.
Questa ulteriore volumetria su quel quartiere comporterebbe lo "sfondamento"
della soglia minima di verde pubblico prevista per la R5, compromettendo notevolmente
un'area priva di viabilità che il PRG di Cervellati destinava addirittura a Parco Pubblico.
Vi è inoltre un ulteriore nodo da sciogliere ed è quello delle buone intenzioni
sull'Università che, possiamo dire per esperienza maturata, spesso non corrispondono
ai fatti in quanto quasi sempre non esistono da nessuna parte le risorse finanziarie per
garantire queste operazioni come abbiamo potuto vedere a proposito del mancato acquisto
dei laboratori di Borgo Isonzo.
Invece si è deciso di seguire un'altra via che riduce notevolmente lo standard di verde
pubblico del quartiere e che avvia una operazione economica, quella della cessione del
Mulino ristrutturato, che costerà cara al Comune in termini finanziari, sia nel caso
del pagamento in contanti che nel caso della cessione di ulteriori volumetrie in R5 che
farebbero saltare completamente lo standard di verde pubblico.
Pensiamo che questa azione affrettata, che non trova riscontro in nessuna
programmazione comunale, doveva essere affrontata in modo diverso, evitando
così di esporre il Comune all'ennesimo investimento non previsto, con il rischio
di vedere esaurite tutte le risorse destinate agli interventi in settori come la
viabilità e le infrastrutture. In questo senso riteniamo valida la proposta di convocare
tutti i proprietari del comparto per ascoltare le esigenze e soprattutto, prima
di programmare un impegno economico di questo tipo, chiediamo che vi sia
un'idea progettuale vera da parte de "la Sapienza" che vada oltre i generici impegni,
ovvero un'idea che preveda anche le eventuali forme di finanziamento per la
ristrutturazione del Mulino».
Mauro Cascio
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