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Latina. Fascisti Immaginari. Luciano Lanna: «Tra comunismo e fascismo una storia condivisa. Ma bisogna guardare avanti senza nostalgie»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Luciano Lanna, autore di «Fascisti Immaginari».
Rambo ed i Ray-Ban, Tex Willer e Vanzina, Don Backy e Houellebecq...
«Il nostro titolo è volutamente ambivalente. Non è solo un elenco nostalgico
di personaggi protagonisti di un orizzonte politico quanto piuttosto la descrizione
di un humus, di un "immaginario" fascista». Una visione ad ampio raggio, dei suoi
miti e dei suoi riti. Come «Il Signore degli Anelli» che oggi piace anche a sinistra.
Più volte, nel corso della vostra presentazione presso il Doolin di Latina,
è stata ribadita questa confusione. Non solo di comunismo e fascismo in senso
ideologico e culturale, per via di una sostanziale identità tra i due movimenti,
ma anche confusione di "miti", riti e personaggi...
«Noi ovviamente non siamo partiti da una logica della identità ma da una logica
della contaminazione. Siamo convinti che le nostre generazioni, che sono cresciute
con la musica, con la televisione, con il cinema "sentano" i miti anche in senso
eterodosso». Non un saggio storico ma qualcosa che aiuta a descriverci.
Ma ritieni che questo libro possa contribuire a superare quelle gravi, e a volte
potenzialmente pericolose, contrapposizioni tra estremismo di destra ed estremismo
di sinistra? «Dimostrare che esiste un immaginario condiviso è il primo passo
per dimostrare che esiste una storia condivisa e che le contrapposizioni
forti e inutili vanno in qualche modo superate. Le nuove contrapposizioni vanno
ricercate nelle cose reali».
Andrea Apruzzese
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