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Latina. Una vita così amata. Melania Mazzucco: «Grazie ai miei genitori il successo non mi ha dato alla testa». In preparazione il film...
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Melania Mazzucco,
vincitrice del Premio Strega con il romanzo «Vita» e autrice di altri libri di
successo quali "Il bacio della Medusa", "La camera di Baltus" e "Lei così amata".
Con Vita hai ripercorso le tue origini minturnesi, parlando delle generazioni
di inizio secolo che partivano per l'America...
«Sì, questa estate come ricorderete sono venuta a Minturno. Una grande emozione.
Non c'ero mai stata. Spero di tornarci quanto prima».
Una materia narrativa che ti ha consentito di affrontare, tra le righe, il
tema dell'intolleranza...
«L'intolleranza non si differenzia in nessun modo. Si basa sui pregiudizi più vieti e
sulle paure più ancestrali: non evolve. Il pregiudizio nei confronti del diverso - di
chi non è simile a noi per aspetto, lingua, costumi, religione - al più cambia bersaglio,
ma la sostanza è identica. Anche il razzismo è lo stesso. E non è consolante sapere
che chi è stato discriminato in passato può discriminare in futuro - e questo gli
pare il segno del suo progresso sociale».
Di "Vita" sta uscendo il film... «Sì, ma io non partecipo alla sceneggiatura».
Intanto sei sempre in giro... «Sì, stanno per uscire le edizioni in lingua
straniera di "Vita". Essere famose è anche questo. Non avere mai tempo».
Come ti ha cambiata il successo? «Per fortuna che vengo da una famiglia che mi
ha educato ai valori veri». Prossimi progetti? «Sta per uscire una nuova
edizione di "Lei così amata". E a Latina torno in autunno. Aspettatemi».
Claudio Ruggiero
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