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Latina. Fantasie al decollo. Giorgio De Marchis (Democratici di Sinistra): «Un aeroporto del quale non si sente affatto il minimo bisogno»
«Indubbiamente l’idea dell’aeroporto civile di Latina è affascinante. Pensare di poter partire ed arrivare direttamente a Latina in aereo sarebbe una cosa interessante». Ma Giorgio De Marchis, consigliere comunale dei DS aggiunge subito:
«Purtroppo penso che, per questa come per altre cose, si sia arrivati però con un po’ di ritardo, e non poteva essere altrimenti considerato che la nostra classe dirigente tende spesso ad inseguire i processi invece che determinarli.
In questo senso la proposta dell’aeroporto latinense oggi non è più proponibile, a meno che non si pensi di fare un aeroporto limitato ad una funzione "cargo", ma penso che nessuna economia locale, per quanto florida possa essere, sarebbe in grado di giustificare un intervento di questo tipo.
In Italia nell’ultimo decennio, grazie alla liberalizzazione del mercato aeronautico ed al conseguente ingresso delle “low-cost” vi è stato un grande sviluppo dei cosiddetti aeroporti minori. Aeroporti considerati marginali fino a qualche anno fa si sono ritrovati al centro di interessi diversi.
Questo fenomeno è stato avvertito soprattutto per l’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) oggi vero e proprio terzo hub milanese, ma lo stesso discorso vale per Ronchi dei Legionari (Trieste) crocevia del traffico dalla Russia, per Ancona e per Ciampino, che ha visto crescere del 100% il proprio traffico passeggeri e velivoli nel corso dell’ultimo anno.
Le compagnie low-cost per servire le grandi città preferiscono fare gli scali secondari, al fine di abbattere i costi di sbarco. Per questo Ciampino è preferito a Fiumicino considerato che il Gate costa 1/3 rispetto al "Leonardo da Vinci". Addirittura un mese fa l’Unione Europea con la sentenza "Chaleroi-RyanAir" ha bocciato gli incentivi che i piccoli aeroporti hanno elargito alle low-cost per assicurarsi la compagnia per il loro aeroporto e quindi la vita futura dello stesso.
Appare chiaro che le low.cost, ed il processo di liberalizzazione e regionalizzazione del mercato aeronautico, hanno determinato un processo economico che sta giustificando in alcuni casi la riapertura al traffico civile di aeroporti chiusi.
Mi sembra allo stesso tempo chiaro che solo questo tipo di processo giustificherebbe oggi un impegno in favore della nascita dell’aeroporto civile di Latina.
Ma, come al solito, arriviamo troppo tardi, dalla fine di gennaio Ryanair ha scelto Ciampino come secondo hub italiano, dopo Orio, e molte compagnie low-cost italiane e internazionali hanno già fatto quella scelta. Ciampino, peraltro poco ingolfato, risulta essere una seria alternativa a Fiumicino considerando la distanza da Roma ed i collegamenti con la capitale. Evito qualsiasi commento circa i collegamenti tra Latina e Roma!!!.
Oltretutto è chiaro che Latina avrebbe dei seri problemi tecnici, ovvero la pista di Latina potrebbe ospitare al massimo i turboelica (ATR) difficilmente un jet (Boeing 737, Airbus A 319/320) potrebbe oggi decollare o atterrare a Latina. Pertanto sarebbero necessarie delle modifiche alla pista con un allungamento della stessa, come andrebbero installati a Latina gli apparati per l’avvicinamento (ILS) che attualmente non sono installati al Comani.
Nello stesso tempo ci sono da considerare tutti i lavori di ristrutturazione che dovrebbero essere eseguiti sulla struttura attuale dell’aeroporto.
Mi sembra chiaro quindi che il quadro è tutt’altro che semplice, pertanto sarebbe opportuno fare una valutazione profonda prima di lasciarsi andare a facili proposte.
A meno che qualcuno non pensi veramente che quell’aeroporto possa servire per spedire le banane dal Mof di Fondi fino a New York, ma queste sono solo semplici fantasie che non dovrebbero nemmeno appartenere ad una classe dirigente.
Mi dispiace che ancora si continui, tra Comune e Provincia, ad inseguire dopo tutti i fallimenti, la politica dei grandi progetti che sappiamo benissimo servono soltanto a buttare fumo negli occhi.
In questi anni il centro destra ha bruciato dietro ai grandi progetti centinaia di migliaia di Euro, 15.000.000,00 con l’intermodale, 4,5 milioni con le Terme di Fogliano, alcune migliaia per ora con il progetto della Rossi Sud che non è riuscito a superare nemmeno lo scoglio della Commissione Urbanistica del Comune di Latina ed ora ripartiamo con la storia dell’aeroporto che, anche per quanto detto prima, nasce già morta.
Lasciamo l’aeroporto ai militari e dirottiamo risorse ed investimenti verso le altre infrastrutture viarie e ferroviarie, che, queste si, meriterebbero un’attenzione e dei finanziamenti diversi rispetto a quelli proposti fino ad oggi.
Mauro Cascio
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