Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Politica

San Felice. Il ritorno del garofano rosso. Donato Robilotta: «Ci si rivolge a quelli che hanno compreso che la sinistra di fatto non esiste più»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Donato Robilotta, Assessore agli Affari Istituzionali ed Enti Locali della Regione Lazio, a San Felice in occasione della Conferenza Programmatica Provinciale del Nuovo Psi. Da dove ripartire? «Sicuramente dall’Europa. Un tema importante, come vediamo in questi giorni di fronte alle grandi questioni internazionali. I fatti di Spagna, il terrorismo arabo-palestinese ci fa capire quanto imprenscindibile sia oggi un’Europa politica che sappia andare oltre il tema della moneta unica. Bisogna dunque lavorare sulla Costituzione e sulla creazione di una propria politica esterna, di una propria difesa e di un proprio esercito. La comunità internazionale, Stati Uniti d’America in testa, devono sapere che quando chiamano in Europa c’è un interlocutore unico per tutti. Questa secondo me è la questione principale». Il vostro slogan elettorale è però fondamentalmente un altro. Voi dite: i voti socialisti devono tornare al Partito Socialista. Qual è, oggi, l’elettorato socialista? «Lo stesso di una volta. Quello che votava Psi. E poi i giovani, che si riconoscano in una politica riformista per un Paese che cambi e che migliori. L’umiliante esperienza di sabato scorso, in quella manifestazione da dimenticare quanto prima, ha dimostrato che oggi la sinistra non riesce ad incarnare quelle istanze che dovrebbero invece caratterizzarla. I socialisti che votano Berlusconi o Forza Italia sanno che oggi possono contare su una forza autenticamente riformista, all’interno della Casa della Libertà. Oggi si fa una grande confusione sul termine riformista. Tutti si dicono riformisti. In realtà dietro un riformista si nasconde spesso un massimalista». Ma andiamo a temi locali. Lei è Assessore alla Regione Lazio. Di strettissima attualità due temi. Il Corridoio Tirrenico, che oggi vede sostanzialmente tutti d’accordo ma che ha visto momenti di tensione e di protesta e il tema della Sanità… «Sì, il Corridoio Tirrenico si doveva fare ma rientra ovviamente in un contesto poù generale di viabilità. La Regione, e tutti gli Enti interessati, sono stati da subito aperti al dialogo e al confronto. La quasi totalità delle critiche infatti sono rientrate nel giro di un paio di mesi. Discorso a parte merita la sanità. Sì, è vero. È in forte crisi. Ma non possiamo dimenticare la grave situazione debitoria che abbiamo ricevuto in eredità dal centrosinistra. È già tanto se siamo riusciti a mantenere l’impegno con i nostri elettori, quello di non aumentare le tasse. Con un’economia in sfacelo è difficile investire. L’impossibile lo stiamo già facendo. I miracoli no».

Andrea Apruzzese

 Riproduci il filmato oppure procedi con il download.

PocketPC visualization by Panservice