Parvapolis >> Economia
Latina. La deindustrializzazione della provincia. Pasquale Verrengia (Cisl): « Una politica che resta a guardare un lento ed inesorabile declino»
«Purtroppo siamo stati facili profeti quando abbiamo affermato che nel territorio doveva essere concentrata la nostra attenzione ed il nostro impegno in una politica di concertazione sociale, senza la quale si sarebbe rischiato di dare alla nostra provincia una prospettiva di crisi irreversibile». Osserva Pasquale Verrengia, segretario provinciale della Cisl:
«L’ultima crisi in ordine di tempo esplosa alla manifattura del Circeo mette in evidenza tutta la fragilità del sistema produttivo locale. Negli ultimi tempi è evidente, dopo qualche anno di relativa stabilità, un pericoloso aumento delle situazioni di crisi.
La scorsa estate oltre che un caldo soffocante ci ha consegnato la crisi di alcune imprese significative come il Cravattificio, la Mistral e la Nuova Dublo. In quasi tutti i settori si assiste ad un ricorso massiccio a Cassa integrazione o altri ammortizzatori, quale preludio di un ulteriore processo di deindustrializzazione che ha prodotto negli anni scorsi decine di siti di cui non si ha minimamente idea di come avviare un possibile riutilizzo.
Il settore tessile con la crisi della Manifattura sembra essere destinato alla totale scomparsa, la crisi che attraversa la Meccano e l’intero comparto avionico unitamente alle difficoltà della Aprilia Ingranaggi mettono in evidenza la crisi lenta e continua del settore meccanico. Ma ancora più preoccupante è il fatto che anche alcune aziende agro alimentare vacillano e se si aggiungono le alquanto evidenti difficoltà del MOF di Fondi dopo l’avvio del centro agro alimentare di Roma, si ha uno scenario nel settore industriale che possiamo definire sconcertante.
Questa, in sintesi, la situazione che abbiamo di fronte. Se si eccettua il riconoscimento dei sistemi locali agroalimentari e farmaceutico, (i cui proventi, peraltro, sono stati resi quasi del tutto inutilizzabili) frutto del notevole impegni di soggetti economici e sociali di questo territorio, poco o nulla è stato realizzato in questi ultimi anni.
Non vi sono stati risultati adeguati perché fino ad ora è mancata la partecipazione e l’impegno necessari di tutte le risorse etico civili, professionali, istituzionali, politiche e imprenditoriali di questa provincia, che possono essere mobilitate dalla scelta di una politica di concertazione, dalla Cisl considerata con grande attenzione ma snobbata se non osteggiata soprattutto da quei soggetti istituzionali che avrebbero dovuto svolgere un ruolo di "regia".
Una "cabina di regia" vuota, incapace di coordinare , che ha lasciato che ogni attore sociale od economico recitasse a soggetto. Una regia che per anni ha scelto la politica della "brillante assenza" se non del contrasto e che negli ultimi tempi soprattutto con il ruolo assunto dal Presidente della Provincia ha sostituito questa con la politica dei "proclami", dell’improvvisazione, dei progetti politici di "Provincia condivisa" e delle "opere incompiute". Basti ricordare a tal proposito che quasi tutte le risorse, comunitarie e non, di questa provincia sono state utilizzate per "faraonici" progetti non cantierabili o solo parzialmente avviati come il centro intermodale e il polo fieristico alla ex Rossi sud.
Una situazione degna di un blob televisivo, su cui facilmente si può ironizzare, se non fosse per il fatto che sta determinando un progressivo degrado del tessuto sociale ed economico dell’intera Provincia. La CISL è ormai stanca di sollecitare una classe politica nei fatti "muro di gomma". Una politica immobile, incapace di agire, che come le stelle… resta a guardare il lento ed inesorabile declino».
Mauro Cascio
|