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Latina. Se Napoli canta le lingue del mondo. Peppe Barra: «De Andrè mi affidò Bocca di Rosa. Mi disse: non c'è niente da fare, è solamente tua»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Peppe Barra.
Ospite sabato scorso della Stagione di Prosa del capoluogo pontino, nasce a Roma da una
famiglia di artisti napoletani: da bambino frequenta una importante scuola di teatro e di
dizione e dopo cento mestieri incontra Roberto De Simone e La Nuova Compagnia di Canto
Popolare. Nella seconda metà degli anni 70 è protagonista della Gatta Cenerentola, l'opera
teatrale di De Simone rappresentata con successo in tutto il mondo. Negli anni 80 fonda
la compagnia Peppe & Barra con Lamberto Lambertini che tuttora riscuote grandi succesi
in Italia e all'estero. Interprete magistrale di canzoni e tammurriate, di liriche
teatrali e poesie, con particolare riguardo a Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani,
De Simone, Lambertini, Barra compone con il suo ultimo lavoro discografico un unico
affresco sonoro, melodico e ritmato,
con gli occhi del passato e i moderni ritmi del mediterraneo. Molto popolare nel mondo
del teatro, Peppe Barra si è cimentato nell'ambito musicale, dopo l'esperienza con
la N.C.C.P., con un primo disco come solista dal titolo "Mò vene", con il quale
ha vinto la Targa Tenco 1993 quale miglior intertrete. La sua versione in napoletano
di Bocca di rosa è stata inserita da Fabrizio De André nel suo album Canti randagi,
raccolta di brani famosi del cantautore genovese interpretati in diversi dialetti.
Impegnato nella sperimentazione di nuove sonorità, soprattutto nell'uso della voce,
Barra si è avvicinato al filone della World Music. Numerosi anche i suoi concerti
all'estero: Pechino, Gerusalemme, Bombai, Lisbona, Parigi.
Claudio Ruggiero
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