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Latina. Corridoio Tirrenico. Mauro Visari: «Non è vero che stiamo strumentalizzando politicamente la cosa». Le ragioni di chi dice ancora no

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Mauro Visari, consigliere comunale dei Democratici di Sinistra. Credevamo che la questione relativa al Corridoio Tirrenico fosse in qualche modo archiviata, dopo la modifica del 40% del trattato ed il rientro delle proteste degli agricoltori. Invece continuate la protesta: una strumentalizzazione politica? «Assolutamente no. Noi continuiamo ad essere fermi nella posizione di sempre. Il Corridoio tirrenico è un'opera dannosa ed inutile. Dannosa perché distrugge migliaia di aziende agricole». Il tracciato però è stato modificato e correrà prevalentemente nella parte nord lungo la Pontina, non interessando alcun terreno agricolo. Ma avete valutato il problema dal punto di vista della proiezione della nostra provincia a livello nazionale ed internazionale? «Certo. Non a caso diciamo che è un'opera inutile. Si può intendere il Corridoio Tirrenico come adeguamento, ampliamento e messa in sicurezza della viabilità esistente, il che consente lo stesso risultato con minor sperpero di qualità di agricoltura e turismo nella nostra provincia». Ma di fatto il nuovo tracciato adeguerà, amplierà e metterà in sicurezza la Pontina. Qual è la vostra alternativa? «Adeguare sì la Pontina, allargare la Statale 156. Quello che in definitiva va sul serio adeguato ed allargato non è questa o quella strada: va adeguata la concezione stessa di mobilità. Come dire: la vera viabilità che può dare proiezione e sviluppo all'economia pontina non è la viabilità longitudinale ma gli assi trasversali: quindi la Fondi-Ceprano, la Cisterna-Valmontone, il collegamento autostradale. Sono queste le opere che davvero servono. Ora, c'è questa proposta che citate sempre di Zaccheo e che dovrebbe salvare secondo lui Latina dal disastro ambientale, quella appunto di percorrere la parte nord del Corridoio Tirrenico sull'asse della Pontina. Un'opera che costa decine di miliardi e che non riguarda il sud della provincia». Noi abbiamo scritto nei giorni scorsi che le proteste sono però largamente rientrate e che i consensi intorno al Corridoio sono, se non proprio unanimi, comunque largamente maggioritari. Voi ritenete che non sia così? «Noi riteniamo che sia una considerazione sbagliata. Tenete presente che il Comitato per il No, che tra parentesi ha anche un suo sito Internet, raccoglie gli umori di associazioni ambientaliste e di agricoltori. È una realtà viva e vegeta ed ha raccolto qualcosa come 100 sigle tra comitati spontanei, associazioni, partiti, sigle sindacali, piccole aziende». Bisognerebbe però vedere dietro ogni sigla quante persone ci sono davvero...

Elisabetta Rizzo

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