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Gaeta. Ciano fa le scarpe al Sindaco Magliozzi. Borbonico, deciso localista e antirisorgimentale: «Aggia purta' la tiella di polipi a Bruxelles»
Sembrava impossibile e invece ce l'ha fatta: Antonio Ciano, il Masaniello dell'etere,
il brigante di Piazza XXIV Maggio, è il nuovo sindaco di Gaeta.
Contro gli svaporati Savoia, contro Forza Italia che lui elegantemente chiama
"Feccia Italia", contro il Governo che altro non è che una sua diretta emanazione.
Eppure, ecco il paradosso che mai sembra abbandonare la nostra cara cittadina, Ciano
ha gettato le basi del suo successo "copiando" proprio colui contro il quale così
appassionatamente si accanisce.
Come? Ha comprato qualche attrezzatura di seconda mano, ha occupato abusivamente una
frequenza locale e l'ha battezzato TMO, TeleMonteOrlando. Prima video musicali
rubati all'ignara DeeJay Televison, poi film recenti affittati in videoteca,
e ogni tanto qualche vecchio documentario sulle bellezze di Gaeta o riprese
amatoriali di eventi tipo il giuramento degli allievi finanzieri della locale scuola.
Film Cult? "Li chiamarono briganti" di Squitieri, come ogni meridionalista che si rispetti.
E poi ancora un Telegiornale del Sud e un quiz sulla storia in dialetto gaetano:
presidente, direttore e protagonista, naturalmente, lui stesso.
Ma è gia polemica sulle dichiarazioni del neo-sindaco.
Dopo aver sostituito la bandiera dell'Unione Europea che baldanzosamente
sventolava sul pennone del comune con quella del Regno delle due Sicilie,
Ciano ha dichiarato di voler riportare la coscrizione obbligatoria per tutti
i nati dal 1986 in su. Motivo? La formazione del nuovo esercito borbonico, la
cui creazione e mantenimento sarà possibile grazie alla causa appena vinta con
lo Stato Italiano per il rimborso dei crimini di guerra compiuti dai Savoia a Gaeta.
10 milioni di euro la somma che entrerà nelle casse dell'erario Gaetano, tutti
da spendere per inseguire la restituzione del territorio gaetano "confiscato
illegalmente nel 1861 dal Regno di Sardegna autodenominatosi italiano".
«Aggia purta' la tiella di polipi a Bruxelles», questo è stato il coinvolgente slogan con
il quale Ciano ha lanciato la sua campagna elettorale contro i prodotti del
colonialismo settentrionale e per ridurre lo stipendio dei deputati che,
scrisse in uno storico volantino, sprecano persino 100 milioni di lire
l'anno in carta igienica.
Così il suo diretto avversario, il sindaco uscente Massimo Magliozzi:
«Nggrcf……HUhuikhu-llvfgbfg…..UH!!».
Probabilmente se avesse dimostrato la stessa proprietà di linguaggio nell'arco della
sua legislatura, il Capitano forse oggi non sarebbe qui a raccogliere i cocci
di una maggioranza ormai spaccata dal Brigante del Sud, che vola oramai verso
l'ambito scranno. Ambito scranno che, ironia della sorte, si trova anch'esso
in Piazza XXIV Maggio, a pochi metri dal Tabaccaio dove è partita la rivoluzione
e oggi già meta di numerosissimi pellegrinaggi da Pizzo Calabro, San Cataldo, Lavello,
Cerignola e Grumo Appula, nuovi focolai della secessione dal
dominio padano-risorgimentalista-televisivo che sembra ormai inarrestabile.
Glauco Di Mambro
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